Comunicato stampa

Orchestra Archistorti, i giovani musicisti suonano a San Vittore a fianco di Dario Fo

Orchestra Archistorti, i giovani musicisti suonano a San Vittore a fianco di Dario Fo

Il gruppo di 32 bambini diretto da Tiziana Caselli chiude la tournée nel carcere di Milano dove il giorno dell'antivigilia di Natale suonerà per detenuti e detenute. Come padrino d'eccezione ci sarà l'attore premio Nobel

di | Reggio Emilia | 22 dicembre 2013

 

 

Bambini che suonano per altri bambini, ricoverati in un reparto d’ospedale emiliano, ma anche per coetanei di una scuola elementare e per le detenute e i detenuti del carcere milanese di San Vittore accompagnando la narrazione del premio Nobel Dario Fo. Sono gli appuntamenti dei piccoli musicisti Orchestra Archistorti, trentadue elementi diretti da Tiziana Caselli e alle prese con una tournée natalizia che non vuole essere solo un saggio di fine anno, ma un progetto basato sui diritti umani che viene da lontano, dal Venezuela, e che ha attecchito a Reggio Emilia. È da questa città che infatti hanno iniziato con la prima performance, presso il reparto di pediatria dell’Arcispedale Santa Maria Nuova. Musica e parole per i degenti della struttura reggiana sono della “Suite in bianco vestita” per orchestra mentre la voce narrante sarà quella di Sandra Righi, direttrice artistica di progetti che hanno coinvolto altre città emiliane, come Modena.

Il 21 dicembre, l’appuntamento invece è  stato doppio: al mattino il pubblico è stato quello delle classi quarte della scuola elementare Don Milani, sempre a Reggio Emilia e questa volta la narrazione è stata curata dalle madri dei musicisti dell’Orchestra Archistorti.  In serata, invece, la performance sarà ripetuta nella sala della Biblioteca Marco Gerra. L’ultima delle date dei concerti è prevista per l’antivigilia di Natale, il 23 dicembre, a Milano, con una platea composta dalla popolazione carceraria dell’istituto di pena lombardo e, appunto, la partecipazione dell’uomo del palcoscenico impegnato per eccellenza, Dario Fo. L’evento, organizzato con la partecipazione della Libera Università del Teatro a San Vittore, è il secondo che vede un’esibizione dell’intellettuale italiano insignito nel 1997 della più importante onorificenza mondiale per la letturatura. E, per lui, i bambini emiliani dell’Orchestra Archistorti sono una realtà da promuovere tanto che già da lui erano stato invitati a esibirsi in passato a Palazzo Reale.

Ma Fo non è l’unico nume tutelare dei piccoli musicisti di Reggio. Altro nome di peso è quello del maestro Claudio Abbado, colui che nel 2010 ha voluto portare anche in Italia il progetto nato nel 1975 in Venezuela per volontà di un educatore e attivista politico, José Antonio Abreu. È lo stesso accademico che ha fatto della didattica musicale uno dei propri strumenti d’intervento creando il cosiddetto “el sistema”, modello per l’educazione pubblica e gratuita rivolta a bambini e ragazzini senza differenza di ceto che nel Paese latino americano ha dato vita a 125 orchestre e cori di voci bianche. Partendo da questa realtà, dunque, nel 2011 l’idea di Abreu e la sua applicazione pratica sono sbarcata in Italia e a Reggio Emilia ha riguardato tre gruppi di bambini delle scuole elementari guidati, come spiegano i responsabili della Archistorti, in un “progetto non solo culturale e artistico, ma fortemente sociale ed educativo”. E così nel tempo si arriva alla composizione attuale dell’orchestra, fatta di trentadue elementi, alcuni dei quali già frequentano il primo anno delle scuole medie e che suonano strumenti ad arco, come violini, viole, violoncelli e contrabbassi. Musica, dunque, ma anche, viene sottolineato “in primo piano quelli che sono i diritti umani, la sensibilizzazione verso i più fragili, i più deboli, verso le differenze”.


Concerto di Natale a San Vittore con Dario Fo, l' Orchesta Archistorti e la Libera Università del Teatro

23 dicembre 2013 ore 17.00

Natale diverso a San Vittore

con Dario Fo, l' Orchesta Archistorti e

la Libera Università del Teatro a San Vittore

Torna Dario Fo ospite a San Vittore per la seconda volta. Grazie alla sua volontà che da sempre lo tiene legato al problema delle carceri, grazie all’autorizzazione della Direzione e in collaborazione con la Libera Università del Teatro, un eccezionale gruppo di piccoli cantori, l’orchestra giovanile Archistorti di Reggio Emilia, diretti da Tiziana Caselli, regalerà alle persone recluse e al personale del carcere la possibilità di assistere ad uno straordinario concerto-spettacolo.

Gesto non solo culturale, quello voluto da Fo, ma anche di grande pietas, nei confronti di persone che patiscono ogni giorno condizioni drammatiche.

Noi italiani dobbiamo recuperare la coscienza del nostro valore e impegnarci per rivalutare la nostra grande tradizione culturale, anche e soprattutto nei luoghi della sofferenza, dove l’arte è enormemente necessaria – afferma a gran voce Dario Fo.

San Vittore, uno dei carceri più discusso per il problema del sovraffollamento e dei disagi, cerca ormai da tempo, grazie alla Libera Università del Teatro, diretta dal CETEC e da Donatella Massimilla, di contribuire in maniera determinante alla formazione alla persona attraverso il teatro, al recupero della dignità e della speranza dei detenuti con cui lavorano.

Grandi volontà, culturali e ancora di più umane, si sono unite per portare all’interno della suggestiva chiesa di San Vittore, lunedì 23 Dicembre in occasione del Natale, un’orchestra di 32 bambine e bambini con un grande progetto non solo musicale, ma anche di sensibilizzazione verso i diritti umani.

Già invitati dal Maestro Fo ad esibirsi a Palazzo Reale, durante la sua ultima mostra, i piccoli musici tornano del capoluogo lombardo un po’ più grandi e sempre più vicini al progetto che li sostiene.

Una doppia sensibilità quella di Dario Fo, non solo nei confronti di chi sta “dentro” ma anche di chi è “fuori”, e vive di cultura e musica per combattere una situazione di marginalità.

Così, la volontà di portare gli “Archistorti” a San Vittore, vuole essere da sostegno ad un’importante attività dell’orchestra che attraverso la musica e le persone che nella musica credono, cerca di coinvolgere bambini e ragazzi che vivono in contesti a rischio, per dar loro un’opportunità di vita.

Il progetto dell’Orchestra Giovanile Archistorti rientra all’interno del Sistema di Orchestre e Cori Giovanili e Infantili in Italia, di cui Reggio Emilia è una delle città pilota.

Questo progetto, nasce in origine in Venezuela nel 1975 dal M° Abreu con la finalità di togliere i bambini dalle favelas, dalla droga e dalla prostituzione minorile, dando loro la possibilità di un riscatto sociale attraverso la musica.

Nel 2010 lo stesso progetto viene proposto in Italia dal M° Claudio Abbado, mantenendo le stesse finalità e le stesse modalità (prima fra tutte la gratuità completa per tutti i bambini), facendo sì che questo resti, anche in Italia, un progetto non solo culturale ed artistico ma fortemente sociale ed educativo.

Nel febbraio 2011 nascono così tre piccoli nuclei in progetti pomeridiani all’interno di tre scuole elementari della città emiliana. Ora l’Orchestra è formata da 32 bambine e bambini (ormai frequentano quasi tutti la prima media) che suonano strumenti ad arco: violini, viole, violoncelli e contrabbassi con l’insegnante Tatiana Caselli. I bambini e le bambine dell’Orchestra, stanno facendo un percorso che oltre all’aspetto musicale, tiene in primo piano quelli che sono i diritti umani, la sensibilizzazione verso i più fragili, i più deboli, verso le differenze.

Un Natale da ricordare!


VAURO SCRIVE A DARIO FO: SMENTITA SULLA PRESUNTA RISPOSTA, E' UN FALSO.

 

Caro Vauro,

certamente hai azzeccato. Quella lettera che sta girando a mio nome è un falso abbastanza grossolano, scritto in una forma di bassa retorica che, hai indovinato, non mi appartiene. L’intento è certamente non quello di prendere le mie difese ma di sputtanarmi.

Chissà da dove viene quella lettera. Non penso nemmeno che sia frutto di qualcuno vicino al Movimento 5 stelle. Posso scommetterci.

 

P.S. Sto preparando una lettera indirizzata a te, che uscirà credo dopodomani su Il fatto quotidiano.

Ti abbraccio

Dario

 

(4-12-2013 - ore 18.30)

 

 

Per leggere la lettera aperta scritta da Vauro a Dario, in merito all'intervento al V3Day, clicca qui.

 

Per leggere il testo dell'intervento di Dario al V3Day, clicca qui.


Un clown vi seppellirà: Dario Fo e Giuseppina Manin a Domodossola (VB)

Rinnovamento o restaurazione? L’Italia è un Paese di funamboli in bilico tra queste due scelte. Vogliamo novità: ed ecco lo tsunami grillino. Ma vogliamo anche stabilità: voilà il governissimo. Intanto succede di tutto: presidenti uscenti che rientrano, elezioni «non perse» ma neanche vinte, ex premier dati per spacciati che risorgono, candidati che cadono crivellati dai colpi dei franchi tiratori. Scene dal declino di un impero? O fotogrammi di un nuovo Sessantotto? Dario Fo veste i panni del saggio giullare per raccontare la corte senza più miracoli della politica allo sbando. Spiega, dall’ottica privilegiata del collega clown, chi è e dove va Beppe Grillo, il castigamatti sbucato dalla Rete per travolgere un intero sistema di potere. Indaga le radici dell’autolesionismo in fase terminale che ha annientato in poche settimane gli eredi dell’onorato Pci. E ricordando altre rivoluzioni e altre piazze, ricostruisce in pochi tratti scanzonati e veri il filo di una narrazione del nostro passato e del nostro presente. Restituendoci, con rabbia e speranza, il senso del futuro.

Dario Fo nasce il 24 marzo 1926 a San Giano, provincia di Varese, dove suo padre era capostazione. Diplomato all’Accademia di Brera, frequenta il Politecnico, ma scopre in fretta la vocazione per il teatro e per la satira. Comincia a scrivere testi per la radio, poi debutta in scena con Franco Parenti e Giustino Durano. È l’inizio di una fortunata e lunga carriera che lo porterà, tra successi e censure, a venire rappresentato in tutto il mondo, con commedie politiche che attingono alla cultura popolare e alla cronaca di tutti i giorni. Nel 1997 riceve il premio Nobel per la letteratura. Guanda ha pubblicato: Il mondo secondo Fo. Conversazione con Giuseppina Manin, L’amore e lo sghignazzo, L’Apocalisse rimandata, Una vita all’improvvisa, scritto con Franca Rame, La Bibbia dei villani, L’osceno è sacro, Il Boccaccio riveduto e scorretto, Il Paese dei misteri buffi, scritto con Giuseppina Manin.

Giuseppina Manin è giornalista alla pagina degli Spettacoli del «Corriere della Sera». Si occupa di teatro, musica e cinema.

 


Il giornalino di Gian Burrasca: nuova edizione con l'introduzione di Dario Fo

 

Giannino Stoppani, soprannominato dai genitori Gian Burrasca per via dei guai che combina, annota in un diario gli avvenimenti della sua vita. Dice sempre la verità, anche quando non dovrebbe, creando situazioni imbarazzanti per le sorelle e i rispettivi fidanzati, e fa dispetti a chiunque gli capiti a tiro. Così il padre decide di mandarlo in collegio. Qui, però, invece di migliorare, Giannino entra a far parte della società segreta "Uno per tutti e tutti per uno" e, insieme ai suoi compagni, insorge contro la tirannia dei direttori. Il diario diventa così il simbolo della rivolta di un ragazzo contro il mondo degli adulti e, dopo cent'anni dalla sua pubblicazione, continua a far divertire grandi e piccini. Introduzione di Dario Fo.

Età di lettura: da 10 anni.

Editore Piemme

Collana I Classici de Il battello a vapore


DARIO FO CENSURATO IN VATICANO

 

 

Exsultamus! Abbiamo tutti gridato di gioia per l’apparizione di Papa Francesco. Il fatto è che la sua elezione è qualcosa di davvero straordinario poiché questo Papa è il simbolo eccezionale del rinnovamento della Chiesa. L’evoluzione del rapporto tra il Vaticano e le persone comuni ci giunge non soltanto dal nome del nuovo pontefice – che ha scelto di chiamarsi Francesco appunto – ma dalle sue azioni quotidiane: egli non si limita ad un diverso linguaggio ma si muove andando verso la gente, prima ancora che la gente venga verso di lui.

Ma tutti si rendono conto che in questo contesto il cambiamento è frenato soprattutto dall’interno della Chiesa.

Un caso macroscopico è il divieto della rappresentazione dell’opera teatrale basata sul libro di Franca Rame dal titolo In fuga dal Senato che dovrebbe andare in scena proprio a Roma, all’Auditorium della Conciliazione.

Un’opera che racchiude un’esperienza di vita e di azioni spesso contrastate perfino quando si trattava di carceri, di lotta alla droga, di opposizione alla guerra e ai massacri dietro i quali spesso si intravvedono chiaramente interessi giocati nell’affare e nel profitto.

E questa messa in scena - che vedrà il debutto su palcoscenici di molte città italiane a partire dalla prossima settimana con Genova - narra anche delle violenze che i miseri debbono subire ogni giorno e degli sbarchi di clandestini che spesso perdono la propria vita in cerca di una vita degna e  civile.

Il particolare che va sottolineato è che in quel teatro abbiamo altre volte recitato, a cominciare da Mistero Buffo.

Oggi veniamo a sapere che la Santa Sede – proprietaria di quel locale – non ci autorizza a procedere con la rappresentazione del testo di Franca. Esplicitamente hanno dichiarato: “Niente palcoscenico per Dario Fo e Franca Rame”.

E qui chiudiamo esprimendo uno stupore incredibile. Come può una Chiesa continuare con gli ostruzionismi da guerra fredda che in Italia abbiamo subito nell’ultimo mezzo secolo, ancora con la censura e il divieto? E ciò significa buttare un’ombra lunga e grigia sullo splendore e la gioia che Papa Francesco ci sta regalando.

Dario Fo

31 ottobre 2013