Le priorità di Dario Fo per Milano

:: Salvare i cittadini milanesi dai danni dell’inquinamento provocato dai combustibili per trazione e per riscaldamento.
Per l’inquinamento ogni anno muoiono circa 1300 persone e si perdono circa 800.000 giornate di lavoro. Occorrono interventi immediati (blocco del traffico e aumento del trasporto pubblico fino al rientro nei limiti consentiti), di medio periodo (sostituzione per ordinanza del gasolio per trazione con biocomustibili e di quello per riscaldamento con metano, di lungo medio-lungo periodo (chiusura del centro al traffico privato e costruzione di isole intermodali intorno alla città).

:: La città centrifuga.
Milano è al centro di un grande movimento di uomini, mezzi e merci: vi si viene per lavorare e per cercare lavoro, per comprare, per vendere, per studiare, con mezzi pubblici e privati: questa città va riprogettata, rovesciando radicalmente la logica accentratrice che la governa e la soffoca.
Quindi “svuotare” Milano: del traffico e quindi dell’inquinamento; svuotare la sua amministrazione che riduce i servizi ai cittadini al livello da terzo mondo a favore di una rete di municipalità alle quali trasferire le funzioni dei suoi assessorati: servizi sociali, cultura, territorio; svuotarla dell’idea di essere un centro vivo circondato da periferie morte da destinare alla speculazione, per fare di ogni periferia il centro di una comunità nella quale i cittadini si possono riconoscere.

:: Il territorio, la casa.
L’accentramento di funzioni e servizi aumenta il valore del terreno del centro e ne caccia i redditi medio bassi che sono costretti ad andare ad abitare nell’hinterland, aumentando il problema del pendolarismo, quindi del traffico e dell’inquinamento. La città centrifuga riequilibra i costi immobiliari e ripristina l’equilibrio tra edilizia residenziale ed edilizia convenzionata e popolare. Nel centro storico devono essere ripristinate e allargate le aree a edilizia convenzionata e rigettati progetti come quelli della Fiera e dell’Isola che prevedono milioni di metri cubi senza un centimetro di edilizia convenzionata. Che senso ha un nuovo grattacielo della Regione Isola che porta in centro altre funzioni amministrative e costringe le periferie ad andare in centro con il conseguente aumento traffico, congestione, inquinamento per la città?

:: Difesa dei beni comuni.
Le aziende di interesse collettivo devono rimanere o tornare sotto il controllo pubblico. In sostanza a un malinteso principio di sussidiarietà “il pubblico faccia solo quello che non può fare il privato” bisogna contrapporre il ragionamento “perché non può essere una mano pubblica, a cogliere gli utili di una presenza sul mercato nei settori dei servizi a rete?”

:: Bilancio partecipato e Luogo Comune.
Comitati e associazioni hanno costruito nel tempo un tessuto di soggetti che sul territorio si organizzano in rappresentanza di interesse specifici e autoorganizzano per gestire pezzi di beni comuni, esprimendo in questo modo una volontà di partecipazione che costituisce l’elemento determinante per superare la crisi di rapporto tra partiti e cittadini e rinnovare forme e contenuti della politica.
Cogliere queste risorse, metterle in rete, interagire con loro è unanecessità per rinnovare concretamente il rapporto tra politica e società, tra partiti e soggetti sociali. Non solo bilancio partecipato ma istituire a livello istituzionale, quindi con un intervento statutario, un “Luogo comune”, uno spazio tra amministrazione e cittadinanza, nel quale i cittadini che si autorganizzano in comitati e associazioni possano fare ricerca, elaborazione, definire progetti con l’amministrazione e verificarne della loro realizzazione.