DARIO FO, "BERLUSCONI C'E' ANCORA, LA SATIRA NON MORIRA

dario fo(AGI) - Roma, 18 nov. - La fine del governo Berlusconi, e la contestuale nascita del governo Monti, non significhera' la 'morte' della satira politica. Tutt'altro. Perche' "di materiale da cui attingere ce n'e' molto ancora....". Ne e' piu' che convinto Dario Fo, intervistato dall'AGI. Per il premio Nobel per la letteratura e' come se piu' o meno nulla fosse mutato.

Maestro, sembra che Berlusconi - apparentemente - sia uscito di scena, quanto meno da quella in primo piano, e dunque ora che accade alla satira che per anni e anni ha 'sfruttato' il personaggio Berlusconi?

"Ecco, la chiave e' proprio qui, in quella parola 'apparentemente'. Lui non e' uscito affatto di scena. In verita' - risponde Dario Fo con tono fermo - e' presente, eccome! Tanto e' vero che da' le direttive, dichiara tranquillamente che e' sempre pronto a 'staccare la spina' al nuovo governo, insomma continua ad essere presente".

Tradotto in concreto, che significa per la satira?

"Amico mio, significa che ci da' in forme nuove e inaspettate delle vere e proprie 'dritte', pezzi incredibili, elementi nuovi".

Mondo della satira quindi ben felice che Berlusconi ci sia ancora sulla scena?

"Mah, guardi che a me andrebbe bene smettere di parlare di lui e non invece fare satira su di lui, cosi' da poter cercare altri elementi da prendere in considerazione".

Ma non solo con Berlusconi e' 'graffiante' Fo, perche' alla domanda su cosa pensa - dal punto di vista della satira politica - del nuovo governo, risponde "Il nuovo governo sta in piedi nella consapevolezza dell'atteggiamento che ha lui, e...gli fa da spalla...". Un po' amaro...Maestro, sembrerebbe. "E' che siamo sempre alla farsa, si' proprio alla farsa...Va bene, la saluto".

Invece proprio l'esecutivo Monti e' a giudizio di Francesco Pingitore, 'storico' nome del Bagaglino, la miniera d'oro per la satira prossima ventura. Anche se c'e' il rischio di una sorta di 'quaresima' in arrivo. Guardando il bicchiere mezzo pieno, Pingitore dice "Non credo proprio che ci sia da preoccuparsi per le sorti della satira politica - dice all'AGI -, tra vecchi e nuovi della politica ce n'e' sempre. Anzi la materia si rimpingua, fa si' che qualche nuovo personaggio spunti fuori".

Ma lei come li vede questi ministri, dal punto di vista della bonaria 'presa in giro' televisiva?

"Beh, certo a vederli cosi' questi professoroni non e' che facciano tanto ridere. Tutti grigi..proprio grigi. Poi magari si riveleranno piu' divertenti degli altri che erano diventati quasi degli attori, qualcuno anche tetro".

Guardando invece il bicchiere mezzo vuoto, "non so, puo darsi che davvero sia cominciata una 'quaresima' anche qui". Comunque "aspettiamo che Monti diventi piu' familiare alla gente, un po' meno ingessato e secchione...". Facciamo gia' satira? "ma si'...io lo vedo cosi'. Adesso c'e' piu' da piangere che da ridere. Vediamo, se ci fara' ridere rideremo con lui, altrimenti piangeremo con lui...Scusi, secondo lei c'e' altro che possiamo o dobbiamo fare"?".

fonte: agi.it