Rassegna stampa

In fuga dal Senato: intervista con l'autore

 

"IN FUGA DAL SENATO" di Franca Rame
Presentato da Dario Fo.

Titolo: IN FUGA DAL SENATO
Sottotitolo: La testimonianza civile e politica di un'eccezionale protagonista del nostro tempo.
Autore: Franca Rame

Casa editrice: Chiarelettere

In uscita il 3 ottobre 2013
pagine 320
prezzo € 13,90
isbn: 9788861904934

"O BELLA CIAO, BELLA CIAO, BELLA CIAO CIAO CIAO."

"Qui ognuno pensa ai fatti propri. Importante è votare."

"Vi dico la verità, pur avendo visto spesso in televisione servizi sui
'disordini' nelle due aule, trovarcisi in mezzo è di gran lunga più
stomachevole. Avevo una mia idea sul senato, be', ho dovuto cambiarla:
una massa di rozzi pronti a tutto."

SCHEDA
Un libro di denuncia e di passione. Civile e politica. Franca Rame ripercorre l'esperienza amara fatta in parlamento tra il 2006 e il 2008, 19 mesi trascorsi in Senato e raccontati attraverso storie, aneddoti, personaggi (Andreotti, Finocchiaro, Dell'Utri, Calderoli, Colombo, di Pietro...) con la sensibilità teatrale e comica di chi, come Franca, è sempre stata sulla scena. Fino all'ultimo. Senza mai abbandonare lo spirito originario dell'impegno civile e politico che l'ha portata, dopo tante battaglie, a dare le dimissioni da senatrice. Una testimonianza unica perché ci fa vedere nei suoi aspetti più grotteschi la distanza che separa chi crede nella politica come servizio e chi invece la politica la fa solo per mestiere.

Franca Rame (1929-2013) è stata una protagonista assoluta del teatro italiano. È coautrice e curatrice delle commedie di Dario Fo. L'impegno politico e civile ha sempre definito il suo modo di fare teatro. Eletta senatrice per l'Italia dei valori nel 2006, si è dimessa nel 2008. Con Fo ha pubblicato l'autobiografia UNA VITA ALL'IMPROVVISA (Guanda 2009).


Dario Fo: “Beppe ha sbagliato e credo l’abbia capito” (La Stampa 12/10/2013)

  Intervista di Jacopo Iacoboni
 
«Ci sono rimasto male. Poi lui ha capito di aver esagerato»
Dario Fo ha appena finito un’interminabile riunione nella sua bella casa milanese, sua e di Franca, nella quale come sempre s’è appassionato. A 87 anni il premio Nobel è ancora un vulcano di progetti, ora sta portando in tour in Italia il libro della Rame per Chiarelettere, In fuga dal Senato. Ha accettato di parlare della sconfessione di Grillo dei suoi parlamentari sull’abolizione del reato di clandestinità.
Le sue idee sono nette. «Lo dice a me? Tutti quelli di sinistra ci sono rimasti malissimo leggendo quel post», spiega subito, usando per sé, classicamente, non alla maniera del Movimento cinque stelle, l’etichetta “di sinistra”.
Secondo lei come mai Grillo ha deciso di andarci giù così duro?
«Beppe ha sbagliato e, credo, ha anche capito, ieri sera tardi (nella notte di giovedì), di aver esagerato. Da quello che so se n’è reso conto, e c’è chi gliel’ha detto in modo franco».
Lei sull’immigrazione anche di recente ha sostenuto, e fatto, cose che vanno in direzione opposta rispetto a quel post.
«Ma naturalmente! Le ho dette e le ripeto. In un’occasione - nel libro che abbiamo fatto assieme con lui e Casaleggio - le ho anche scritte, per la verità. Nel libro mi sono scagliato duramente verso tutti e due per il fatto di non aver considerato - tutti e due (lo ripete, nda.) -, tra le altre cose, il grandissimo utile che viene all’Italia dall’arrivo di questi profughi. Non è solo una questione etica, ho detto. È un’opportunità per noi italiani».
In che senso?
«Parlando con loro - ci sentiamo spesso, quasi quotidianamente e facciamo anche diverse iniziative insieme - credo di aver alzato la voce quando sostenevo questo: ricordatevi che ogni anno, se non ricordo male, lo stato italiano incassa una cifra di undici miliardi di contributi versati da questi lavoratori. E pensate, gli ho detto, molti di loro, nonostante i denari che hanno versato, preferiscono poi andarsene lo stesso in Germania, o in Inghilterra, perché l’Italia è un posto rovinato».
E loro? Non li ha convinti, si direbbe.
«Io sono sempre stato chiaro, non li ho mai adulati, sulle cose su cui non eravamo in accordo. Devo dire che entrambi, essendo intelligenti, alla fine hanno sempre capito e rispettato, e a volte sono anche venuti sulle mie posizioni. Tra parentesi, mi è capitato di fare spesso iniziative nel volontariato sia con Beppe sia con Casaleggio. L’ultima è che siamo andati in due associazioni che fanno assistenza ai ciechi, una a Milano e una a Genova. Questo è lo spirito del nostro lavoro».
Grillo secondo lei ha inteso queste sue osservazioni? Non sono critiche che provengono da un uomo ostile.
«Io dico di sì, secondo me ha capito di aver esagerato. Ma l’altra parte del lavoro che voglio fare è aiutarle poi in concreto, queste persone. Le posso raccontare una storia?».
Quale?
«Per tutta la giornata di ieri (giovedì) io e mio figlio Jacopo siamo stati al telefono con Lampedusa, col sindaco e la questura, volevamo far arrivare lì delle tende autoriscaldate per aiutare chi sbarca. E sa cos’è successo? La sindaca ci ha detto “non possiamo accettarle perché gestisce tutto la questura”. C’è un protocollo e una burocrazia che stanno fermando tantissimi aiuti! È folle. Il nostro Paese è ridotto a questo. L’impiegata quando mi sono arrabbiato mi ha detto “ma sa, siamo in Italia...”. Che vuol dire, siamo in Italia? “Tu, sei in Italia!”, le ho strillato al telefono. Ovviamente non è colpa sua, ma che ragionamento è?».
C’è un problema nelle teste, prima ancora che nelle leggi e nella politica.
«Sì. E cambiarle riguarda tutti, la cultura, i libri, i giornali. Abbiamo un sistema di media che lavora, spesso, non sempre, a disinformare, all’imbesuimento collettivo, al conformismo, a togliere la facoltà di giudizio alla gente. È rimasto lo stesso di quando Franca e io fummo cacciati dalla Rai perché lei in uno sketch famoso nominava ripetutamente la parola mafia. O perché parlavamo di morti sul lavoro».
Un tempo ci piaceva raccontarci come italiani brava gente, ora i dati dicono che l’80 per cento degli italiani vuole più controlli, non meno, sui clandestini che sbarcano. Che è successo, la mutazione di Pasolini s’è compiuta fino in fondo anche su questo?
«E’ un processo, non eravamo così, nel dopoguerra; lo siamo diventati. La prima responsabilità per me è il disastro culturale, i soldi tagliati alle scuole, ai teatri; poi l’impossibilità di far conoscere, di informare le persone».
Grillo però, anche in un movimento che nasce sull’idea di democrazia diretta, ha una responsabilità; può orientare, non solo assecondare tutto questo.
«Io gliel’ho detto, e ripeto, credo che abbia capito».
 
ARTICOLO ORIGINALE:  lastampa.it


Dopo la “sorpresa” di Dario Fo, il GRAZIE delle donne di Trama di Terre

Ieri sera, 2 ottobre 2013, il Teatro Comunale Ebe Stignani era pieno di gente, la platea, i palchi e perfino il ridotto, il pubblico ha deciso di accogliere il 'maestro' con il più generoso degli applausi.
Uno schermo enorme, uno sgabello rosso e un teatro che respira insieme, tutte e tutti in attesa di ascoltare, ancora una volta, una delle voci più libere, anticonformiste e lungimiranti che abitano questo paese: Dario Fo.
 

 
Per noi, che abbiamo avuto il piacere e la sorpresa di accoglierlo, è la commozione di una camminata breve che va dal teatro ad un tè caldo, lui sottobraccio, gentile, amichevole che protesta perché i testi di Franca Rame non vengono messi in scena in Italia, mentre all'estero sono perfino studiati a scuola: “Bisogna fare sapere!” Dario l'ha ricordata come un'instancabile lottatrice: “Lei ha fatto uno spettacolo in cui raccontava il proprio stupro, dietro cui c'era lo Stato italiano. Eppure ha scelto di raccontarla centinaia di volte, per informare. Per dare alle ragazze il coraggio di mettersi in campo, far capire cosa significa violenza. Per questo bisogna applaudire queste ragazze di Imola” .
Franca Rame ha girato per tutte le carceri in Italia: come succedeva qualcosa lei doveva partire, doveva essere sul posto, dove gli operai bruciavano vivi, la gente annegava, i lager venivano resi legali. Giorno dopo giorno continuiamo la sua lotta, quando ci battiamo per fare uscire dalle mura domestiche la denuncia delle donne, per proteggere i bambini e le bambine dalla violenza assistita, per permettere alle donne di riprendere parola e diventare protagoniste della loro vita.

 
Le donne di Trama di Terre con l'assessora alle Pari Opportunità Autore: Marco Semenzin Chiudi Vogliamo ringraziare, oltre a Dario Fo e al suo staff per questo meraviglioso regalo, anche tutte e tutti coloro che in meno di 48 ore si sono mobilitate/i per rendere possibile quest'iniziativa, in particolare il Comune di Imola, lo staff del Sindaco, l'Assessorato alle Pari Opportunità, il Direttore e tutto lo staff del Teatro Ebe Stignani. Ringraziamo anche la Cgil di Imola, il Credito cooperativo ravennate e imolese, che ci aveva messo a disposizione gratuitamente la sala Bcc Città e Cultura, Videorent srl che in meno di 12 ore ci ha fornito l'impianto per la proiezione, Lara Rongoni per la consulenza organizzativa, Mauro Bartoli e Marco Carroli per l'aiuto tecnico e le riprese, Alberto Alvoni e CardoRiccardo per la grafica last-minute.
Ringraziamo, infine, tutte le donne e gli uomini che hanno riempito il teatro e che hanno vibrato delle nostre stesse emozioni.
Ora il percorso verso lo Sciopero delle donne prosegue con ancora più forza, verso un 25 novembre di lotta, si, ma come ci insegna Franca Rame, con il sorriso sulle labbra.
 
Fonte articolo e altre foto : www.tramaditerre.org
 
Altri articoli: - www.corriereromagna.it
www.ilfattoquotidiano.it
 


"Un giullare al castello", fino al 13 ottobre mostra di Dario Fo a Monte Santa Maria Tiberina (PG)

Venti opere del Premio Nobel per la Letteratura Dario Fo, saranno esposte fino al 13 ottobre presso il Palazzo Museo Bourbon di Monte Santa Maria Tiberina. È la prima volta che Dario Fo espone le sue opere pittoriche in Umbria.
Il 26 settembre si è anche tenuto un ‘Omaggio a Franca Rame’, attrice, drammaturga, politica e moglie di Dario Fo, scomparsa nel maggio scorso. L’omaggio è stato organizzato dal Il Teatro dei 90, su un testo di Serena Dandini.
 


 
 
La mostra sarà aperta tutti i giorni, dalle 10 alle 19.
(dal 28 settembre al 13 ottobre 2013)
 
Rassegna stampa:
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