Rassegna stampa

IN FUGA DAL SENATO di Franca Rame - Rassegna stampa ROMA

- AdnKronos Roma - 17 gennaio 2014:

Teatro: e' 'sold out' per lo spettacolo di Dario Fo al Sistina

Sono andati tutti esauriti i 1565 posti posti al Teatro Sistina di Roma, la tappa romana di lunedì prossimo (alle 21) dello spettacolo di Dario Fo dedicato alla memoria della moglie, Franca Rame, scomparsa lo scorso anno. Il testo è tratto dal suo libro 'In fuga dal Senato' (Chiarelettere), che racconta l'esperienza di parlamentare dell'indimenticata attrice.

Un'accesa polemica era sorta il 31 ottobre scorso, tra Vaticano e il premio Nobel, quando era stata improvvisamente ritirata l'autorizzazione allo svolgimento dello spettacolo, che si doveva svolgere all'Auditorium della Conciliazione. Una sala di proprietà della Santa Sede, come allora ebbe a ricordare lo stesso Fo. Tutto però si era risolto poco dopo, allorché l'impresario Massimo Romeo Piparo, neo direttore artistico del tempio capitolino della commedia musicale, messo al corrente dell'incidente aveva offerto il suo teatro.

Lo spettacolo ripercorre l'esperienza fatta in Senato per 19 mesi, tra il 2006 e il 2008, raccontati dall'attrice attraverso storie e aneddoti che coinvolgono personaggi di spicco della scena politica italiana, tra cui Andreotti, Finocchiaro, Dell'Utri, Calderoli, Colombo e di Pietro. "Una testimonianza -spiega Fo all'Adnkronos- che mostra, nei suoi aspetti più grotteschi, la distanza che separa chi crede nella politica come servizio e chi invece la politica la fa solo per mestiere". Insomma, "tutto è bene quel che finisce bene", come saggiamente affermava Shakespeare. Un altro che di teatro - e di colpi di teatro - se ne intendeva.

(Fonte: www.adnkronos.com)

 

- Radio24 16 gennaio 2014: "Ogni giorno i politici dicono "stiamo vedendo la luce che spunta in fondo al tunnel". E io dico sempre che quello è un camion che sta venendo avanti»." Dario Fo 

Fonte: www.radio24.ilsole24ore.com

 

 

- Corriere della Sera - Giovedì 16 gennaio 2014: FRANCA RAME "IN FUGA DAL SENATO" al Sistina con Dario Fo

(clicca qui per leggere la prima parte dell'articolo,

clicca qui per la seconda parte)

 

-  Dario Fo al giornale radio del 15/01/2014 08:00: non entrerei in politica. Al teatro Sistina lo spettacolo "In fuga dal Senato" scritto da Franca Rame dopo l'esperienza parlamentare che lei defini' insieme disastrosa e appassionante. Per ascoltare la puntata CLICCA QUI


Storia di Cola di Rienzo, di Anonimo Romano (XIV secolo) - BLOG di Dario Fo su ilfattoquotidiano.it

Brano tratto dallo spettacolo ‘In Fuga dal Senato’ in scena a Roma al Teatro Sistina il 20 gennaio, a Fermo presso il Teatro dell’Aquila il 25 gennaio, il 3 febbraio a Milano sul palco del Piccolo Teatro Strehler e  il 16 febbraio a Bra presso il Palazzetto BraSport.

Per visualizzare il post clicca qui

 


L'allarme di Dario Fo: "Cappella di Giotto a rischio come il Vajont"

Il maestro: pozze nella cripta, troppe leggerezze. La replica del sindaco "reggente" Ivo Rossi: "E' il monumento più monitorato di Padova e per gli esperti è tutto ok"

La cappella degli Scrovegni come il Vajont. Ovvero «Qui si fidano dei tecnici incaricati dal Comune, non ascoltano l’allarme di studiosi molto più accreditati e intanto il rischio del disastro è vicinissimo. Proprio come è successo con il Vajont». Ci va giù pesante Dario Fo, 87 anni, Nobel per la letteratura nel ’97, travolto da sconfinata passione per gli affreschi di Giotto e da grande ansia per i rischi che corrono causa allagamenti nella cripta. Il quale Fo, il monumento Fo, ieri pomeriggio si è ritrovato in una saletta dell’hotel Milano al centro di una movimentata conferenza stampa che, rivista in gramelot, avrebbe potuto diventar materia da “Mistero buffo”.

«Mi scuso con il Comune se ho voluto informarmi». Movimentata da un appiccicoso, più che caliente, clima elettorale nel quale ognuno tirava l’allievo di Cimabue dalla propria parte, chi sventolando il baratro nel quale gli affreschi presto sprofonderanno per la miopia dell’amministrazione (ovvero Alessandro Zan, 40 anni, deputato di Sel, candidato alle primarie del centrosinistra per il sindaco); chi tranquillizzando: tutto sotto controllo (Ivo Rossi, attuale sindaco reggente, e candidato di centrosinistra). E chi, Giuliano Pisani, storico dell’arte e consigliere comunale (gruppo misto), affondando un campionario di coltelli su Zanonato prima e Rossi adesso, rei di pensare più a costruire garage a due passi dagli Scrovegni, che a proteggere gli affreschi.Per chiarire. Mercoledì Zan ha portato in Parlamento un’interrogazione perché il ciclo di affreschi giotteschi venga inserito tra i beni tutelati dall’Unesco. Ieri Dario Fo, grande conoscitore di Giotto, è arrivato a Padova: oggi alle 17 è al Geox con la trasposizione teatrale di un testo della moglie Franca Rame: “In fuga dal senato”, il racconto di due anni «nel frigorifero dei sentimenti», come lei definì Parlamento. Una telefonata al maestro, innegabile opportunismo da campagna elettorale da parte di Zan, e ieri i giornali già erano farciti di un tot di polemiche sull’argomento. Compreso Colasio a dare del rintronato a Fo. Un mesto scivolone da parte dell’assessore alla Cultura di Padova. Risultato, ieri, Fo con a fianco Zan, Pisani e Sergio Costa e altri supporter dalla lunga militanza in difesa di Giotto, hanno ricevuto i giornalisti. «Non mi sento una persona civile se vengo qui e non mi occupo di un monumento unico, che deve rimanere visibile. E mi scuso con i dirigenti del Comune se mi sono informato (ironico, va da sé), se appunto perché so bene com’è la situazione, mi vengono in mente i grandi disastri della storia. Sono stato sollecitato ad occuparmene da molti, e non da baluba ma da studiosi molto accreditati», attacca il maestro.

Il maestro si scalda, il vicesindaco abbozza. La saletta è un assiepamento di giornalisti, tivù, fotografi, gran caldo e anche Fo comincia a scaldarsi. Ed ecco che arriva Ivo Rossi. Il quale non era invitato, ma tenerlo lontano dai riflettori non è impresa di questo mondo. «Buongiorno maestro. Sono venuto a stringerle la mano»: se Rossi pensa di cavarsela così, sbaglia. «Perché non siete venuti al convegno a Firenze su Giotto con i massimi esperti in restauro e studiosi?», parte in quarta Fo. «Ma anche noi abbiamo i migliori». «No». E Rossi: «Beh, io mi fermo qui, diventa una faccenda politica...». Fo: «No, io non sostengo nessuno e mi fa orrore buttarla in politica». E Rossi: «No, non buttiamo Giotto in politica, ma io qui non vedo persone votate a distruggere gli affreschi...». Vabbè. Rossi glissa e invita il maestro a piantare un albero in via Pio X, strada dei Nobel ma la cosa si farà la prossima volta sia perché Fo è impegnato, sia perché manca l’albero da piantare. Stretta di mano e Rossi si lancia in un altro invito: «al convegno su Giotto che faremo in marzo»; «Vengo se sarò vivo e se invitate anche gli esperti di Firenze», non molla Fo, «bisogna andare oltre la consuetudine nella tutela perché dopo, quando succede il papocchio, è troppo tardi». Rossi: «Gli esperti dicono che non c’è risalita di umidità». Il maestro: «Eccome se si vede, ci sono le pozze nella cripta, anche 60 centimetri di acqua». È il momento di tagliare Giotto e anche l’angolo, e il sindaco reggente con aplomb se ne va. Sorride, è probabile che potendo spennerebbe una a una le ali degli angeli giotteschi che tutta ’sta grana d’immagine che gli stanno procurando. Ma sorride. E con eleganza, se ne va.

La nota di Rossi in serata: «Monumento monitorato». In serata arriva una nota da Rossi: «La Cappella di Giotto è il monumento più monitorato d'Italia: il microclima interno è regolato per mantenere i migliori parametri di umidità relativa e temperatura. Il monitoraggio è oggetto delle costanti attenzioni di una commissione apposita della quale fa parte anche l'istituto centrale del restauro, del ministero dei Beni culturali e sovrintendenze unitamente ai tecnici del Comune. Da quando è diventata proprietà del Comune, alla fine dell'800, è nota la presenza di acqua all'interno della cripta. Presenza accertata e considerata preliminarmente anche in occasione dei restauri fatti sotto la guida del professor Basile. Nessuno ha mai minimizzato. Il convegno internazionale a marzo è la dimostrazione dell'attenzione che riponiamo verso questo straordinario patrimonio. Mi auguro che gli esperti invitati sapranno mettere quel punto fermo che è proprio solo del criterio scientifico nell'esprimere giudizi. D'altra parte nella città di Galileo questo è l'unico metodo che conosciamo». Ma nuvoloni si addensano su quel convegno: Pisani sostiene che è incentrato più su storia e arte che su salvaguardia, della quale parleranno quasi solo i membri della commissione. Quindi nessun confronto. Zan, in elegante silenzio durante tutta ll’animata performance, si impegna a dargli man forte.

 

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Padova - 12 gennaio 2014

  Articolo di Alberta Pierobon

  mattinopadova.gelocal.it

©RIPRODUZIONE RISERVATA


Dario Fo su Grillo e Renzi: «Il leader del Pd fa proposte truffaldine»

Bacchetta l'ex rottamatore e plaude al M5s.

Fo: «Letta è come Monti, fa pagare i poveri».

di Gabriella Colarusso

 

Il disastro è lì, sotto gli occhi di tutti, e non possono essere le larghe intese a salvare l'Italia. «Stanno proseguendo con le politiche di Mario Monti, cioè a far pagare chi ha di meno. I poveri sono aumentati enormemente e migliaia di persone hanno deciso di non votare più. Continuano a dirci che stanno salvando l'Italia, ma è una bufala».

FO PUNTA SUI 5 STELLE. L'unica speranza, dice a Lettera43.it Dario Fo, che a 87 anni continua a essere un serbatoio inesauribile di progetti e non rinuncia a dire la sua sul futuro del Paese, è il Movimento 5 stelle, che pure ha criticato nelle scorse settimane per i toni usati nei confronti dei giornalisti o per le politiche sull'immigrazione: «Sono giovani disposti a cambiare le cose. Non hanno esitato un attimo a dimezzarsi lo stipendio per creare un fondo a favore delle imprese e dei disoccupati».

RENZI? UN DEMOCRISTIANO. E Matteo Renzi? «Un democristiano che fa proposte truffaldine. Restituisca i soldi del finanziamento pubblico prima di lanciare grandi proclami contro Grillo». In queste settimane il premio Nobel per la Letteratura è in tour nei teatri italiani con lo spettacolo In fuga dal Senato, tratto dall'omonimo libro (edito da Chiarelettere) in cui Franca Rame ha raccontato i 19 mesi vissuti, tra il 2006 e il 2008, a Palazzo Madama.

DOMANDA. Rame ha definito il Senato «un frigorifero dei sentimenti». La politica ormai è incapace anche di provare emozioni?

RISPOSTA. Franca ha fatto un lavoro spaventoso da senatrice per cercare di far venire alla luce questioni serie che venivano sotterrati e dilazionati.

D. Eppure le cose non sono cambiate.

R. Ogni volta che tentava di coinvolgere i suoi colleghi perché si approvassero leggi per risolvere problemi importanti come le morti sul lavoro o quelle dei nostri soldati causate dall'uranio impoverito, si ritrovava con poche decine di persone al suo fianco.

D. Disinteresse?

R. Al Senato pensavano a nasconderle le cose, più che a risolverle.

D. Dei militari morti per l'uranio impoverito se ne parla pochissimo ancora oggi.

R. Il potere ha sempre negato che ci fosse un problema, eppure sentenze della magistratura hanno stabilito che ci dovesse essere un risarcimento per le famiglie dei soldati deceduti. Anche una volta fuori dal Senato Franca ha continuato a girare per tribunali, ospedali, università, per parlare di questo come di altri problemi.

D. Il parlamento è ormai privo di capacità di azione o è solo questione di classe dirigente?

R. Fino a ora ho visto solo rinvii, piccole liti, piccoli diversivi. Un governo che è formato da due parti da sempre antagoniste, che non possono avere lo stesso modo di concepire le leggi, non può fare nulla.

D. Nemmeno la legge elettorale?

R. Finora non l'hanno fatta e non hanno nemmeno messo mano al conflitto di interessi, alle leggi vergogna imposte negli scorsi anni da Silvio Berlusconi. Questo cianciare a vuoto è quello che Franca aveva denunciato già allora.

D. Enrico Letta non è diverso da Monti?

R. Stanno proseguendo con la stessa politica: far pagare i poveri. E intanto la povertà dilaga. Dobbiamo spingere perché si esca da questa impasse.

D. Con le votazioni online aperte e chiuse nel giro di un pomeriggio come hanno fatto quelli del Movimento 5 stelle per il reato di clandestinità?

R. Aver fatto votare gli iscritti al movimento su un tema importante come l'accoglienza degli immigrati nel nostro Paese è una cosa molto seria.

D. Che ha sconfessato la linea di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.

R. Avevo già polemizzato con loro sui temi dell'immigrazione. Nel libro Il Grillo canta sempre al tramonto ho criticato tutti e due difendendo il valore e anche il grandissimo utile che può viene all’Italia dall'immigrazione. E sono contento che l'80% circa degli iscritti al movimento abbia votato contro il reato di clandestinità.

D. Il M5s non farebbe bene a dialogare con Renzi sulla legge elettorale?

R. Quello che Renzi propone è una trappola. Lui è un democristiano. La prima cosa che dovrebbe fare è dire: mi metto a livello dei 5 stelle, restituisco i soldi del finanziamento pubblico perché è stata una appropriazione indebita che un referendum popolare aveva abolito. Perché non lo fa?

D. Perché?

R. Sappiamo già che è un gioco truffaldino, non cadiamo più in questa trappola.

 

Mercoledì, 15 Gennaio 2014

Fonte:  www.lettera43.it


Addio Arnoldo, gemello diverso, il tuo teatro maestro di vita!

 

immagine arnoldo foà scomparso dario fo ricorda amicizia

 

Arnoldo e io siamo stati grandi amici, Per anni quando ci vedevamo ci prendevamo in giro reciprocamente perchè non so quanta gente ci confondeva. Proprio così: prendeva lui per me e me per Arnoldo, per via del cognome e , forse, per una certa somiglianza.

Io venivo regolarmente interpellato: «Caro Foà, come sta? Che piacere che ci dà quella sua voce meravigliosa». E ad Arnoldo vedendolo serio dicevano: «Fo, certo che uno non si immagina che un attore tanto comico, ironico, sarcastico in palcoscenico sia così serio poi nella vita». Noi ci ridevamo su. Confonderci l'un l'altro per noi era come una burla fatta agli altri. Ecco, oggi ho perso questo gioco che per anni ci ha tanto divertito. E unito.

Ma a parte le risate, Arnoldo Foà è stato un personaggio straordinario. Un attore di grandi capacità e un uomo intelligente, ironico, sempre pronto alla risata. Non so perché non abbiamo mai lavorato assieme. Eppure in passato ci eravamo detti tante volte: «Facciamo qualcosa, Ruzante per esempio», che a lui piaceva molto, gli sarebbe piaciuto recitarlo. Così come mi parlava di autori del Seicento italiano , perché da vero uomo di cultura Arnoldo leggeva molto, conosceva un sacco di cose.

Quello di cui non parlava volentieri erano le persecuzioni razziali che aveva subito con la sua famiglia, in quanto ebreo. Evitava di parlarne. Tendeva sempre a raccontare aneddoti divertenti. Io ci avevo provato tante volte a farmi dire qualcosa, a ripercorrere qualche episodio di quel tragico periodo della sua vita, ma Arnoldo mi interrompeva: «Lasciamo correre, parliamo di oggi che sono vivo grazie a Dio, qualunque Dio sia».

Di Arnoldo ho sempre invidiato la vitalità. Lui ha continuato a recitare fino a due anni fa senza problemi. E tante volte ho pensato alla sua forza, perché non è vero che noi attori siamo presi dalla smania dell'esibizione a tutti i costi e a ogni età. Anche noi, specie se vecchi, ce ne staremmo volentieri in pantofole a casa. Stasera, per esempio, io devo recitare a Padova in un teatro di duemila posti, penserò a Arnoldo che, più vecchio di me di dieci anni, ha recitato fino a non molto tempo fa, oltre i 90 anni. Stanco o no che fosse, sentiva che il teatro era un modo per parlare ancora alle persone.

Perché c'è un'ultima cosa che voglio dire di lui. Quando un uomo come lui che ha vissuto fino a 97 anni, non c'è più, il dolore non è legato alla morte, ma al fatto che con lui se ne va una persona che con tutta la sua storia ha mostrato cosa sia l'attaccamento alla vita: la sua ironia, la sua allegria, la sua sete di cultura, il suo amare le donne anche quando per tutto il resto del mondo devi solo stare all'ospizio... Ecco è questa vitalità che da oggi non c'è più, a mettermi malinconia. Perdere un uomo così pieno di vita è il dolore maggiore.

Articolo di Bandettini e Di Giammarco - Pubblicato su la Repubblica del 12 Gennaio 2014 (Riproduzione riservata)

 


Foto e testo del Concerto di Natale a San Vittore con Dario Fo e l'Orchesta Archistorti

 

UNA FAVOLA IMPOSSIBILE:

testo da concerto per l’orchestra ‘Archistorti’ di Reggio Emilia

La neve stava scendendo fitta da ore. Eravamo alla fine di gennaio e fino ad allora non ne era caduto nemmeno un fiocco. Ma adesso finalmente ci ripagava con un’abbondanza a dir poco esagerata. Un gruppo di ragazzini uscendo di scuola invadeva le strade dove le auto in sosta erano ormai coperte da un manto di neve mai veduto. Quella brigata di figlioli si trovò a camminare sui tetti delle vetture sepolte. Gli autobus si erano bloccati, i viaggiatori con fatica erano risaliti sulla coltre di neve e messi in salvo. I ragazzini, raccogliendo bracciate di neve a volontà, si buttarono subito a costruire pupazzi. In un attimo erano già riusciti a modellare un personaggio di grandi dimensioni e si apprestavano a fabbricarne altri e altri ancora. Tutta quella neve aveva ormai cancellato le strade, i crocevia, le piazze, e anche il fiume s’era trasformato in una lastra di ghiaccio sulla quale si era posata una quantità impossibile di neve....

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10 Questions for Dario Fo

 (Editor’s note) In 1997, Dario Fo, Italian maestro of theater and painting "who emulates the jesters of the Middle Ages in scourging authority and upholding the dignity of the downtrodden," won the Nobel Prize for Literature. In addition to producing prodigious quantities of provocative creative work, Dario and his late wife Franca Rame played key roles in Italy’s political life. In 2006, Franca was elected senator. Dario has run for Mayor of Milan and remained active with regard to a variety of political, social and cultural issues.

On October 5, 2013, Chang Wang (Thomson Reuters) and Professor Iole Fargnoli (University of Milan) interviewed Dario Fo in Fo’s Milan residence. This interview was conducted in Italian and English. Dr. Linda De Maddalena (University of Milan) transcribed the interview in Italian, and translated it into English. Al Maleson edited the English version.

 

Chang Wang and Iole Fargnoli:

Dear Maestro, it is a great honor to see you again. As you may remember, it was exactly one year ago, on October 6th 2012, that Chang met you, by amazing coincidence, on a train from Milano Centrale to Firenze.

 

Dario Fo:

Thank you, and good to see you again, Chang. Sorry for keeping you waiting. I was on the phone with a journalist: very sad news, filmmaker Carlo Lizzani committed suicide today.

 

Chang Wang and Iole Fargnoli:

We are so sorry to hear that.

Chang also wanted to tell you that all of us in China and in the U.S. were deeply saddened by the sudden passing of your wife Franca. We know how little the words can do to ease the grief that this has caused you. Her passing leaves a void which will not be filled. We gained so much from her charisma, talent, and wisdom. We wish to express our deep sorrow and offer profound condolences to you, and to all who were close and dear to her.

At the same time, we are all thrilled to see the publication of Franca’s memoir In fuga dal Senato (Run from the Senate). We hope to see English and Chinese translations in the near future. We could not agree more with her observation that “we are living in a society whose basic aim is to misinform.”

 

Dario Fo:

Franca was an unconventional senator – probably just as Lucrezia Borgia was an unconventional daughter of the Pope. The title of her book is “Run from the Senate.” For its cover, I painted a picture of Franca running away from the Senate on bicycle.

 

Chang Wang and Iole Fargnoli:

It is a great painting, thank you for showing it to us. At this point, we have a list of questions to ask you:

1. Illegal Immigration:

At least 130 African migrants died, and many more are still missing, after a boat carrying them to Europe sank off the southern Italian island of Lampedusa on October 3rd.

It is heartbreaking to hear that many of the dead children were wearing new shoes, a sign of hope for new lives they will never have.

Do you think Italy is now facing an illegal-immigration problem, like the US?

 

Dario Fo:

Italians have always been a people who emigrated; after World War I, for example, more than one million Italians emigrated to the United States. Now we are becoming a people who receive migrants. And we need them! Our population is going down: the number of inhabitants, and the number of children, is falling in Italy. Illegal immigration helps us fill the gaps in our population. We are saved by illegal immigration. It’s absurd, but it is so.

 

Chang Wang and Iole Fargnoli:

2. Pope Francis, religion, faith:

We now have a new Pope, who appears to be quite different from the last one. According to President Obama, Pope Francis knows “how to embrace people as opposed to push them away. How to find what’s good in them as opposed to condemn them.”

We understand you are not a big fan of organized religion. Nevertheless, we are curious to hear your comments on Pope Francis’ recent remarks on homosexual, abortion, and contraception.

 

Dario Fo:

First of all, this is an open-minded Pope who doesn’t want to impose, but wants to discuss problems. Above all, he’s in favor of the dignity of poor people. He says that we must stop being afraid to get undressed, to be nude. As his first act in the cathedral of his village, San Francis threw all his clothes on the ground and said: “From this moment I’m a free man, I have nothing anymore.” The Pope said yesterday that we must have the courage to get undressed, to throw our clothes away, along with the idea that richness is something that exalts you, and that one is better and touched by God only because of wealth.

 

Chang Wang and Iole Fargnoli:

3. Al Franken, Beppe Grillo, Ai Weiwei:

Al Franken is one of the two US Senators from the State of Minnesota, where I live. Like Beppe Grillo, Al is a comedian turned politician.

Many people were doubtful when Franken entered politics. It has turned out, however, that he is doing pretty well as a politician.

Do you think comedians, intellectuals, and artists can be good politicians? Does playing politics require special skills that artists do not have? Should artists get involved in politics directly? Or should they just observe, comment, and criticize?

 

Dario Fo:

First of all a good comedian has to be a politician. A comedian must know politics and the tragedy of life. The comedian must know what honesty, poverty, desperation, and lack of justice mean. And then choose one side or the other. The one who can choose to stay at this or at the other side of a program is a politician. We live in a society of lies.

 

Chang Wang and Iole Fargnoli:

In 2011, Chinese artist Ai Weiwei got in trouble for criticizing Chinese authority. He spent 81 days in solitary confinement. The experience is now visualized by his installation work titled “S.A.C.R.E.D.” on view at the Chiesa di Sant’ Antonio in Venice. Did you see the installation?

 

Dario Fo:

No, I haven’t seen the installation.

Every time you say something new, you risk being arrested. The power wants the convention –the rules and regulations. Look at those who have done something new, for example Saint Francis. Saint Francis was put in prison and banished by his brothers from the convent. All that we know about him today isn’t true because it is a story created 40 years after his death. It was as the church wanted the story to be told, but isn’t the real story of Saint Francis. 40 years after Saint Francis’s death, the church ordered the burning of every book that had been written during his life.

At present, it wouldn’t be possible to put on an opera that, although it tells the truth about the past, satirizes the authority. I put the past (the 14th century) on stage in “Mistero Buffo” and was imprisoned for it. Because, if you tell the history of the past, you offer a photo of the present. Injustice, lack of correctness, theft, fraud, corruption and violence are always the same.

The Story of Ah Q, by Chinese author Lu Xun, is the story of a poor man who doesn’t have culture and is mistaken for a leader of the revolutionary party. Having taken him in prison and having condemned him to death publicly works in favor of the power. But inside the prison, Q becomes an hero, and the prisoners ask him about Utopian Communism.” And Q invents it. He invents rules and ways of life, taking them from popular traditions. He describes an ideal communism, not the real communism of the bureaucrats. This imagined story of Communism charms everyone who listens to it; as did the unreal description of communism that Che Guevara offered. Had he been in the Russia, he would have been imprisoned.

 

Chang Wang and Iole Fargnoli:

4. Italian Politics:

Very surprisingly, Silvio Berlusconi and his People of Freedom Party supported Mr. Letta in the recent vote of confidence. Some observers say that Berlusconi is no longer able to control Italian politics, or even his own party. And he is now expected to lose his seat in the Senate. Do you think Berlusconi will continue to play an important role in Italian politics?

 

Dario Fo:

Italy’s problem isn’t Berlusconi, but the social democratic parties, which have accepted the ideals of “berlusconismo”, before Berlusconi entered politics. For 20 years, the Partito Democratico has been dancing with Berlusconi. They were a clandestine engaged couple. And now they are married and have settled everything. They sleep in the same bed!

 

Chang Wang and Iole Fargnoli:

5. US government shutdown:

US government is being partially shut down. Some blame Republicans; some blame Democrats; some blame both. President Obama has said that the shutdown is entirely unnecessary, and that he is 'exasperated' by the budget impasse in Congress. On the other hand, Republicans say the President refused to listen to “American people” and negotiate.

Do you have any comments and advice to the American politicians?

 

Dario Fo:

No, because I know little about the situation. It’s a completely American conflict. However, I think the fight is a pretext: the real fight is a fight for power and for the ability to oversee and manipulate the government and the country.

 

Chang Wang and Iole Fargnoli:

6. Environment:

I understand that you are very concerned about the environment. Air and water pollution in China are getting very serious. Blue sky is a luxury for the residents of Beijing; respiratory disease is the number one cause of death in China. The pollution index in Beijing is expected to soar above the “hazardous” level of 300 again this week. 

In addition, one-half of all groundwater and two-thirds of all surface water in China is polluted.

Low-quality coal and gasoline, as well as the government’s obsession with industrialization and urbanization, are major contributors to all this pollution. But some factions of the Chinese local and central governments benefit directly from the businesses that contribute to pollution, creating conflicts of interest.

Some environmentalists and intellectuals have begun to make connections between the environmental deterioration and China’s political system. This irritates the government, of course, making the environment a very political issue in China.

Do you have any advice to China as to how to protect the environment?

 

Dario Fo:

It’s the same as in Italy or in America. The basic problem is one of political choice. China has imitated what is done in America or in Italy. China has the possibility to derive energy from the sun and wind. However, it made the wrong choice, with coal and oil, from the beginning. Had it begun producing energy by placing solar panels on the roofs, in the fields, in the forests (it has such big spaces), it could have generated a lot of electric energy and distributed it easily, as they do in Finland, where there’s a charging station for cars every 2 km. Had China developed the culture of electric and Aeolian-energy, it surely would be the healthiest country in the world. On the contrary, China followed the logic of American capitalism, buying oil at the cost of water and selling it at the cost of gold. Unfortunately, this approach doesn’t generate advantages for the population; rather, it generates profits for few individuals.

 

Chang Wang and Iole Fargnoli:

7. Primer on Your works:

In order to understand your art, which of your works should American and Chinese college students study?

 

Dario Fo:

Asking an artist to choose one of his works is a little bit daunting: Which helps you better to understand Shakespeare, “Romeo and Juliet” or “Measure for Measure”? I would say, just to start, “Mistero buffo”; and soon after “Morte accidentale di un anarchico”. I’ve written 70 operas, choosing only one is difficult ….

 

Chang Wang and Iole Fargnoli:

8. Desert Island:

For decades, BBC Radio has aired Desert Island Discs, a show on which guests choose and discuss the eight pieces of music, one book and one luxury item that they would take with them if they were cast away on a desert island.

Do you have a short list of books and music you would like to take with you if you were on a desert island for one year?

 

Dario Fo:

I really don’t know … there’s an old proverb from Lombardia that is paradoxical and says: “If my grandmother had the wheels, she would be a tram.” What does it mean? It means that a paradox is inescapable, and you can’t make a choice on an absurd paradox. The first thing I would do on a desert island would be to burn the books to make light and heat. The only book I would bring with me to read would be a guidebook for survival on a desert island: because the first rule on a “desert island” is surviving.

 

Chang Wang and Iole Fargnoli:

9. Reincarnation:

Some people believe in reincarnation: the soul or spirit, after biological death, begins a new life in a new body that may be human, animal or spiritual depending on the moral quality of the previous life's actions. I firmly believe I was an Italian in my immediate past life. Unfortunately, however, I forgot how to speak Italian.

I know you probably do not believe in reincarnation, but could you please just imagine your previous or next life?

 

Dario Fo:

I’d like it very much if reincarnation existed. I’ve written the introduction for one of Franca’s books, called “Una vita all’improvviso”, where I imagine to have met her 5 times in my passed lives. And I’d like to meet her again in my future lifes.

 

Chang Wang and Iole Fargnoli:

10. Your next project:

Can you tell us anything about your next project?

 

Dario Fo:

I have lots of projects. I never start only one. I’ll help some young people who are going to put on a show, then I have to finish 3 books which I’m writing at the same time and after that I will go surely to France, my second native land. Furthermore I’ve big and small appointments. In the end, I will wait to rest. 

 

Dario Fo e Chang Wang di fronte al quadro di Dario

dal titolo “Franca in fuga dal Senato”

Dario Fo e Iole Fargnoli