Rassegna stampa

Dario Fo ospite della cerimonia per le lauree all'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (BRA)

Dario Fo, Moni Ovadia e Carlo De Benedetti proclamano i nuovi dottori in Scienze Gastronomiche di Pollenzo: 85 studenti da 27 Paesi.

Il 10 marzo 2014 si è tenuto presso l'Università delle Scienze Gastronomiche di Carlo Petrini a Pollenzo (Bra) il Graduation Day. Così Pollenzo celebra i suoi nuovi laureati, continuando con l’ormai tradizionale cerimonia iniziata nel 2012: una giornata di festa in cui i ragazzi celebrano il loro ambito traguardo, seguendo il rituale che li vuole in tocco e tabarro, la tipica mantella nera di Langa. Ad accoglierli oggi pomeriggio nella chiesa parrocchiale di San Vittore il corpo docente, il rettore Piercarlo Grimaldi, il presidente dell’Università Carlo Petrini, e alcuni ospiti di eccezione: Carlo De Benedetti, Moni Ovadia e Dario Fo. Ed è proprio il rettore Grimaldi a salutare i ragazzi che in corteo fanno il loro ingresso in chiesa: «Da oggi comincia la vostra avventura nel mondo del lavoro ma il vostro percorso formativo rimarrà per sempre un importante momento di crescita individuale e collettiva. Siate ambasciatori di un cibo liberato, buono, pulito e giusto». E ricorda: «Quest’anno celebriamo il decimo anno della fondazione dell’Università e per questo vi invitiamo qui a Pollenzo tra il 14 e il 19 giugno per unirvi ai festeggiamenti».

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«San Francesco era un professionista. Come Gesù Cristo»: Intervista a Dario Fo

«San Francesco era un professionista. Come Gesù Cristo»: intervista a Dario Fo Il Premio Nobel racconta, ai lettori di Gagarin Orbite Culturali, la riscrittura/riallestimento dello spettacolo “Lu Santo Jullàre Françesco”. A 15 anni dalla prima versione. E senza la complicità di Franca Rame. Lo spettacolo sarà in prima nazionale al Teatro Duse di Bologna dal 10 al 12 febbraio.

 

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DARIO FO - PH Luca Vittorio Toffolon

 Foto di Luca Vittorio Toffolon


Franca Rame, "chi le ha voluto bene saprà ricordarla". Il ricordo di Dario Fo a Roma

Quando Franca Rame ci ha lasciato Dario Fo l’aveva detto: “chi gli ha voluto bene saprà ricordarla”.

L’occasione c’è stata il 19 gennaio con il convegno al Teatro Torlonia (Villa Torlonia, appunto, in via Nomentana 70, Roma) “Roma ricorda Franca Rame” organizzato dall’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale, dal Teatro Villa Torlonia, dalla Zètema progetto cultura, dalla sezione comunicazione e spettacolo dei tre Atenei di Roma e naturalmente dall’Archivio Franca Rame Dario Fo a otto mesi dalla scomparsa.

Proprio in questi giorni è stato in programmazione al Sistina “IN FUGA DAL SENATO”, spettacolo di Franca Rame, dove si vede Franca, in un dipinto di Fo, su una bicicletta con dei fiori sul portapacchi e nel cestino: è un’immagine che comunica Amore, Passione, Rispetto e Libertà.

Una maratona di quasi otto ore, dalla mattina alle 10.00 fino alle 17.30, per tentare di ripercorrere il lavoro artistico ma anche il vissuto di una donna straordinaria che ci ha lasciato così tanto, anche grazie alla lungimiranza con cui Franca ha conservato tutto, prima in forma cartacea e poi digitalizzando e rendendolo disponibile online fin dal 1993 all’indirizzo http://www.archivio.francarame.it/ come ci dice Marisa Pizza (Archivio Fo-Rame,Università di Roma “La Sapienza”).

Nei filmati proiettati, Jacopo Fo: ”uno dei primi ricordi che io ho è quello di mia madre, in camerino con questi enormi fogli di cartoncino che si faceva tagliare apposta da una cartiera e incollava tutti gli articoli di giornale ”, Franca Rame: “Dario non conservava niente, io conservavo tutto…”, Dario Fo:”è il luogo dove si ritrovano i testi che io avevo dato perduti.”

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IN FUGA DAL SENATO: Dario Fo porta in teatro la politica secondo Franca Rame (Rassegna stampa 21/01/2014)

- Servizio del TG3 di martedì 21 gennaio 2014 a cura di Teresa Marchesi: Dal 2006 al 2008 Franca Rame fu senatrice per l'Italia dei Valori. Fu un'esperienza che la deluse, e da cui trasse un libro: in fuga dal senato, uscito dopo la sua morte. Lunedì 20 gennaio Dario Fo lo ha portato in scena al Sistina di Roma.   Fonte:  www.rai.tv

 

 

- Servizio di Sky TG24  di martedì 21 gennaio 2014: Dario Fo al Sistina di Roma con un testo di Franca Rame.   Fonte: video.sky.it

 

 

ANSA | ROMA 21 GEN - Un ricordo del "carissimo amico" Claudio Abbado scomparso, poi una cavalcata tra poesia, critica sociale e revisione storica dalla parte degli umili. E' In fuga dal Senato, il nuovo spettacolo che Dario Fo ha portato in scena al Sistina di Roma (sold out), tratto dall'ultimo libro di Franca Rame (Chiarelettere). In primo piano la politica vista da vicino, nel breve periodo (2006-2008) in cui la Rame fu senatrice, prima di dimettersi. "Provo angoscia a recitare da solo", ha ammesso il Nobel.

 

- Foto a cura dell'Ufficio Stampa di Chiarelettere:

 

 

Successo stellare per Dario Fo, ancor prima di andare in scena. Il noto artista di Varese, che in ben 64 anni di carriera ha portato la sua satira in tv, radio, cinema e teatri, ha registrato il tutto esaurito con lo spettacolo “In fuga dal Senato”, in programma questa sera al Teatro Sistina di Roma. Leggi l'articolo completo, clicca qui.

 

- Servizio del TG2 a cura di Tommaso Ricci - martedì 21 gennaio 2014 edizione ore 13,00 - annunciato nei titoli.  Guarda il video: www.rai.tv

 

 


Incontro Renzi Berlusconi, Dario Fo: Franca si sarebbe indignata

Articolo pubblicato il 20/01/2014 da TMnews

Roma  - Come avrebbe commentato Franca Rame l'incontro fra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi? E' la domanda emersa durante un incontro che si è svolto in ricordo di Franca Rame, nel Teatro di Villa Torlonia a Roma, cui ha risposto un incredulo Dario Fo. "La cosa che fa impressione è la mancanza di dignità , la mancanza di un equilibrio di stile". Ma non è tanto l'incontro a disturbare Dario Fo, piuttosto la reazione o meglio l'inerzia da parte della società civile:" La cosa che fa paura di questa società è l'assoluto distacco dal senso di civiltà. Non ho mai pensato che si poteva arrivare a una situazione come questa, che mi dà dolore soprattutto perché non vedo una reazione alta, di distacco, di sofferenza pura che dovrebbe avere tutta una popolazione di fronte a quello che succede. Stanno tutti a guardare allocchiti, un po' meravigliati , ma si sente, dal loro modo di essere, che accettano, perché bisogna tirare a campa', e questo è un po' sul limite del vomito".

 

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