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Mosca ride con «BerlusPutin»

Che cosa succederebbe se per un caso inimmaginabile una parte del cervello di Berlusconi venisse impiantato nella testa di Putin? Mentre la Russia se ne torna alle urne con la sola prospettiva di rispedire per la terza volta al Cremlino Vladimir Vladimirovic e magari vederlo mettere radici per i prossimi 12 anni, si riempie la sala Teatr.doc di Mosca, famoso per i suoi spettacoli che mescolano la politica con lo show. Dal 14 febbraio scorso va in scena BerlusPutin, una rilettura dell’Anomalo bicefalo di Dario Fo, rivisitata in salsa più prettamente russa. Se Fo innestava una parte del cervello dello «zar» russo per salvare il Cavaliere colpito come lui in un attentato, nella versione moscovita i ruoli sono invertiti e Berlusconi si limita a morire per un attacco cardiaco, salvando così l’«amico Putin» con un po’ di materia grigia.

La storia dà lo spunto alla regista Varvara Foer per raccontare la Russia di oggi - 18 le versioni già scritte ma il testo è in continua evoluzione. Sul palcoscenico trovano spazio tutte le teorie cospirative e le tante voci che hanno accompagnato l’era Putin, saccheggiando molte delle dichiarazioni pubbliche fatte dall’intramontabile leader russo. Si parla della corruzione che dilaga, delle frodi elettorali, ma anche - e questa è un’intrusione inedita nella vita privata di Putin - della moglie Ludmila, un personaggio che non appare più in pubblico e che il Teatr.doc spedisce in convento a malincuore, come realmente si vocifera a Mosca, per lasciare libero il marito che dopo l’impianto berlusconiano è divorato da una frenesia sessuale inarrestabile.

Dettaglio meno fantasioso di quanto si creda, per inciso, non c’è mai stata in Russia una campagna elettorale come questa che ha puntato sulle virtù di maschio alpha del presidente-per-sempre, seminando allusioni sessuali sugli spot tv: il voto un atto d’amore - fisico - verso Putin. Quanto alla povera Ludmila, nella realtà si sa poco, nella finzione incarna la «nazione che subisce le decisioni del marito senza poter fare nulla».

A teatro Vladimir è Mr Botox, come viene chiamato sulle vignette di satira e sui manifesti dell’opposizione anti-brogli, per quel suo vezzo di mezza età di nascondere il declino fisico con un abbondante innaffiatura di botulino, che lo fa sembrare mummificato sì, comunque più giovane di Medvedev che ha 11 anni di meno. Muscoli di gommapiuma e una maschera da Dobby, l’elfo di Harry Potter, al quale curiosamente Putin assomiglia moltissimo, fanno a pezzi l’immagine levigata mostrata dai media ufficiali, inclini ad un adorante culto della personalità.

«L’idea era quella di mostrare la nostra situazione politica dopo vent’anni di silenzio e passività - dice Varvara Foer -. La gente che viene qui generalmente è stufa del modo in cui il potere la umilia». Nessuna difficoltà nell’andare in scena, nessuna censura, almeno per il momento. Il problema più grosso è stato trovare un tipografo disposto a stampare la locandina e l’attore protagonista, pronto a vestire i panni di Putin.

 

di Marina Mastroluca

fonte: unita.it


[STAMPA] PIERINO E IL LUPO al teatro Cotogni di Castelmassa

pierino e il lupo voce di dario foDomenica 4 marzo alle ore 16.30 al Teatro Cotogni di Castelmassa si alza il sipario sul nuovo appuntamento della rassegna “Famiglie a teatro”. Fondazione Aida presenta "Pierino e il lupo", la favola musicale di Sergej Prokofev con la voce di Dario Fo e le scene di Lele Luzzati.

Nello spettacolo tre attori pasticcioni mettono in scena, o per meglio dire cercano di farlo, la ben nota favola musicale “Pierino e il lupo”. I tre non hanno studiato e sono costretti ad improvvisare ed inventare idee strampalate, cercando la complicità del pubblico, per orientarsi fra gatti, papere, lupi, corni e clarinetti. Per fortuna su di loro regna indiscussa la figura del Grande Narratore che, con la sua voce, quella di Dario Fo, li guida sicuro lungo il percorso della fiaba. Come bimbi curiosi, i tre attori, proveranno a reinventare i personaggi: “Come cambierà il carattere del lupo se invece di affidarlo ai corni lo facciamo suonare agli archi?” e giocando insieme con il pubblico in una orchestra immaginaria scopriranno che la cosa importante è che la storia faccia i conti con la musica e con i suoi vari momenti espressivi.

Prokofev ha scritto la sua fiaba musicale con un preciso scopo educativo: far conoscere ai bambini (e anche ai grandi) i principali strumenti dell’orchestra, il loro suono, il loro carattere espressivo. Per questo ha associato ad ogni strumento un personaggio e un particolare motivo musicale.

musiche di Sergej Prokofev eseguite dall’Orchestra Verdi di Milano

illustrazioni e scene di Emanuele Luzzati

voce Dario Fo

con Anna Benico, Irene Hogsberg, Marzo Zoppello
regia di Nicoletta Vicentini


Informazioni
Biglietto: 5/3 euro.
Acquisto on line dal sito www.teatrocotogni.it

Teatro Cotogni
via Cesare Battisti, 39 - 45035 Castelmassa (RO)
tel. 0425 846711 - fax 0425 846799 - www.fondazioneaida.it - www.teatrocotogni.it
Fondazione Aida: tel. 045 8001471 – 595284 - [email protected] - www.fondazioneaida.it

 

fonte: sermidiana.com


[STAMPA] Dario Fo: Lucio Dalla e' stato fondamentale per la musica italiana

Roma, 1 mar. - (Adnkronos) - "Lo stimavo moltissimo, e' una grande perdita per la musica italiana: E' stato un musicista fondamentale, ha segnato un'epoca e anzi e' stato lui stesso un'epoca". Dario Fo commenta cosi' all'Adnkronos la scomparsa di Lucio Dalla. "Non e' stato un canzonettista -sottolinea Fo- ma un artista di altissimo livello. Ho sempre apprezzato molto le sue canzoni e infatti le ho cantate anch'io nei miei spettacoli".

fonte: adkronos.com


[STAMPA] Cannara: la rassegna teatrale del Thesorieri si apre con Dario Fo

dario fo a cannaraAi nastri di partenza la XIV edizione della Rassegna Teatrale Città di Cannara organizzata dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con UILT e Progetto Teatro Italiano. L’esordio domenica 26 febbraio presso il Teatro Thesorieri con il Laboratorio Teatrale del Martedì di Perugia, che presenta “Non tutti i ladri vengono per nuocere” di Dario Fo per la regia di Maurilio Breccolenti.

Lo spettacolo trae spunto dalla scena di un ladro penetrato in una casa signorile per spunti comici e riflessioni di carattere sociale; se all’inizio della piece il ladro potrebbe essere visto come il fuorilegge che sottrae beni agli altri, nei dialoghi si profila la realtà opposta di una borghesia ricca e amorale che vive alle spalle dei ceti meno abbienti; emerge inoltre l’immagine di un’Italia bigotta e conservatrice che non consente neanche il divorzio; la farsa scritta da Dario Fo venne messa in scena al Piccolo Teatro di Milano per la prima volta nel 1958.

Il laboratorio teatrale del martedì è nato nel 2003 e i suoi componenti provengono da realtà artistiche differenziate dal teatro alla danza al canto. Alla guida del laboratorio Maurilio Breccolenti che vanta un solido curriculum professionale essendo ormai da anni uno degli attori maggiormente rappresentativi della Compagnia Teatro SI la quale dal 1985 mette in scena commedie brillanti di attori italiani e stranieri.

La stagione prevede nel complesso cinque spettacoli tutti di domenica pomeriggio alle ore 17.30 di cui uno fuori rassegna, “Il Mago di Oz”, a cura del gruppo “Il Giardino delle Utopie”.

La biglietteria sarà in funzione un’ora prima dello spettacolo presso il botteghino del teatro, il prezzo del biglietto è di € 7,00 ridotto € 5,00 (per i minori di 14 anni e i maggiori di 65 anni di età), per info e prenotazioni 334/6628670 - 347/9036226.
 
dal Comune di Cannara
www.comune.cannara.pg.it

fonte: vivereassisi.it


[STAMPA] Dario Fo: “Celentano è un grande attore, chi l’attacca non lo capisce"

 

ROMA, 23 FEB – ''Tutti quelli che lo hanno attaccato non hanno capito che Celentano parla per allegoria. E' un attore di grande qualita', trasforma la banalita' in arte. E questi vanno a piedi giunti nell'argenteria e sfasciano tutto''. Lo ha detto Dario Fo parlando dell'intervento di Adriano Celentano a Sanremo nel corso di 'Servizio Pubblico'.
 
''Ci sono anche molti della sinistra che sono andati nella chiave dell'ipocrisia – ha proseguito -, non hanno piu' la dimensione della sincerita', basta vedere il problema degli stipendi dei parlamentari e vedere quanto hanno lottato per tenerseli''. Fo ha anche parlato delle contestazioni a Celentano nella serata di chiusura del Festival.
 
''Abbiamo imparato sul palco e sappiamo benissimo quando c'e' la partenza spontanea, fatta per vibrazione – ha aggiunto il premio Nobel – e quando e' comandata come a Sanremo con i dirigenti sopra, tra insulti e fischi. Non c'era naturalezza, erano dei pagati, dei prezzolati''.