Storia di Cola di Rienzo, di Anonimo Romano (XIV secolo) - BLOG di Dario Fo su ilfattoquotidiano.it

Brano tratto dallo spettacolo ‘In Fuga dal Senato’ in scena a Roma al Teatro Sistina il 20 gennaio, a Fermo presso il Teatro dell’Aquila il 25 gennaio, il 3 febbraio a Milano sul palco del Piccolo Teatro Strehler e  il 16 febbraio a Bra presso il Palazzetto BraSport.

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L'allarme di Dario Fo: "Cappella di Giotto a rischio come il Vajont"

Il maestro: pozze nella cripta, troppe leggerezze. La replica del sindaco "reggente" Ivo Rossi: "E' il monumento più monitorato di Padova e per gli esperti è tutto ok"

La cappella degli Scrovegni come il Vajont. Ovvero «Qui si fidano dei tecnici incaricati dal Comune, non ascoltano l’allarme di studiosi molto più accreditati e intanto il rischio del disastro è vicinissimo. Proprio come è successo con il Vajont». Ci va giù pesante Dario Fo, 87 anni, Nobel per la letteratura nel ’97, travolto da sconfinata passione per gli affreschi di Giotto e da grande ansia per i rischi che corrono causa allagamenti nella cripta. Il quale Fo, il monumento Fo, ieri pomeriggio si è ritrovato in una saletta dell’hotel Milano al centro di una movimentata conferenza stampa che, rivista in gramelot, avrebbe potuto diventar materia da “Mistero buffo”.

«Mi scuso con il Comune se ho voluto informarmi». Movimentata da un appiccicoso, più che caliente, clima elettorale nel quale ognuno tirava l’allievo di Cimabue dalla propria parte, chi sventolando il baratro nel quale gli affreschi presto sprofonderanno per la miopia dell’amministrazione (ovvero Alessandro Zan, 40 anni, deputato di Sel, candidato alle primarie del centrosinistra per il sindaco); chi tranquillizzando: tutto sotto controllo (Ivo Rossi, attuale sindaco reggente, e candidato di centrosinistra). E chi, Giuliano Pisani, storico dell’arte e consigliere comunale (gruppo misto), affondando un campionario di coltelli su Zanonato prima e Rossi adesso, rei di pensare più a costruire garage a due passi dagli Scrovegni, che a proteggere gli affreschi.Per chiarire. Mercoledì Zan ha portato in Parlamento un’interrogazione perché il ciclo di affreschi giotteschi venga inserito tra i beni tutelati dall’Unesco. Ieri Dario Fo, grande conoscitore di Giotto, è arrivato a Padova: oggi alle 17 è al Geox con la trasposizione teatrale di un testo della moglie Franca Rame: “In fuga dal senato”, il racconto di due anni «nel frigorifero dei sentimenti», come lei definì Parlamento. Una telefonata al maestro, innegabile opportunismo da campagna elettorale da parte di Zan, e ieri i giornali già erano farciti di un tot di polemiche sull’argomento. Compreso Colasio a dare del rintronato a Fo. Un mesto scivolone da parte dell’assessore alla Cultura di Padova. Risultato, ieri, Fo con a fianco Zan, Pisani e Sergio Costa e altri supporter dalla lunga militanza in difesa di Giotto, hanno ricevuto i giornalisti. «Non mi sento una persona civile se vengo qui e non mi occupo di un monumento unico, che deve rimanere visibile. E mi scuso con i dirigenti del Comune se mi sono informato (ironico, va da sé), se appunto perché so bene com’è la situazione, mi vengono in mente i grandi disastri della storia. Sono stato sollecitato ad occuparmene da molti, e non da baluba ma da studiosi molto accreditati», attacca il maestro.

Il maestro si scalda, il vicesindaco abbozza. La saletta è un assiepamento di giornalisti, tivù, fotografi, gran caldo e anche Fo comincia a scaldarsi. Ed ecco che arriva Ivo Rossi. Il quale non era invitato, ma tenerlo lontano dai riflettori non è impresa di questo mondo. «Buongiorno maestro. Sono venuto a stringerle la mano»: se Rossi pensa di cavarsela così, sbaglia. «Perché non siete venuti al convegno a Firenze su Giotto con i massimi esperti in restauro e studiosi?», parte in quarta Fo. «Ma anche noi abbiamo i migliori». «No». E Rossi: «Beh, io mi fermo qui, diventa una faccenda politica...». Fo: «No, io non sostengo nessuno e mi fa orrore buttarla in politica». E Rossi: «No, non buttiamo Giotto in politica, ma io qui non vedo persone votate a distruggere gli affreschi...». Vabbè. Rossi glissa e invita il maestro a piantare un albero in via Pio X, strada dei Nobel ma la cosa si farà la prossima volta sia perché Fo è impegnato, sia perché manca l’albero da piantare. Stretta di mano e Rossi si lancia in un altro invito: «al convegno su Giotto che faremo in marzo»; «Vengo se sarò vivo e se invitate anche gli esperti di Firenze», non molla Fo, «bisogna andare oltre la consuetudine nella tutela perché dopo, quando succede il papocchio, è troppo tardi». Rossi: «Gli esperti dicono che non c’è risalita di umidità». Il maestro: «Eccome se si vede, ci sono le pozze nella cripta, anche 60 centimetri di acqua». È il momento di tagliare Giotto e anche l’angolo, e il sindaco reggente con aplomb se ne va. Sorride, è probabile che potendo spennerebbe una a una le ali degli angeli giotteschi che tutta ’sta grana d’immagine che gli stanno procurando. Ma sorride. E con eleganza, se ne va.

La nota di Rossi in serata: «Monumento monitorato». In serata arriva una nota da Rossi: «La Cappella di Giotto è il monumento più monitorato d'Italia: il microclima interno è regolato per mantenere i migliori parametri di umidità relativa e temperatura. Il monitoraggio è oggetto delle costanti attenzioni di una commissione apposita della quale fa parte anche l'istituto centrale del restauro, del ministero dei Beni culturali e sovrintendenze unitamente ai tecnici del Comune. Da quando è diventata proprietà del Comune, alla fine dell'800, è nota la presenza di acqua all'interno della cripta. Presenza accertata e considerata preliminarmente anche in occasione dei restauri fatti sotto la guida del professor Basile. Nessuno ha mai minimizzato. Il convegno internazionale a marzo è la dimostrazione dell'attenzione che riponiamo verso questo straordinario patrimonio. Mi auguro che gli esperti invitati sapranno mettere quel punto fermo che è proprio solo del criterio scientifico nell'esprimere giudizi. D'altra parte nella città di Galileo questo è l'unico metodo che conosciamo». Ma nuvoloni si addensano su quel convegno: Pisani sostiene che è incentrato più su storia e arte che su salvaguardia, della quale parleranno quasi solo i membri della commissione. Quindi nessun confronto. Zan, in elegante silenzio durante tutta ll’animata performance, si impegna a dargli man forte.

 

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Padova - 12 gennaio 2014

  Articolo di Alberta Pierobon

  mattinopadova.gelocal.it

©RIPRODUZIONE RISERVATA


Dario Fo su Grillo e Renzi: «Il leader del Pd fa proposte truffaldine»

Bacchetta l'ex rottamatore e plaude al M5s.

Fo: «Letta è come Monti, fa pagare i poveri».

di Gabriella Colarusso

 

Il disastro è lì, sotto gli occhi di tutti, e non possono essere le larghe intese a salvare l'Italia. «Stanno proseguendo con le politiche di Mario Monti, cioè a far pagare chi ha di meno. I poveri sono aumentati enormemente e migliaia di persone hanno deciso di non votare più. Continuano a dirci che stanno salvando l'Italia, ma è una bufala».

FO PUNTA SUI 5 STELLE. L'unica speranza, dice a Lettera43.it Dario Fo, che a 87 anni continua a essere un serbatoio inesauribile di progetti e non rinuncia a dire la sua sul futuro del Paese, è il Movimento 5 stelle, che pure ha criticato nelle scorse settimane per i toni usati nei confronti dei giornalisti o per le politiche sull'immigrazione: «Sono giovani disposti a cambiare le cose. Non hanno esitato un attimo a dimezzarsi lo stipendio per creare un fondo a favore delle imprese e dei disoccupati».

RENZI? UN DEMOCRISTIANO. E Matteo Renzi? «Un democristiano che fa proposte truffaldine. Restituisca i soldi del finanziamento pubblico prima di lanciare grandi proclami contro Grillo». In queste settimane il premio Nobel per la Letteratura è in tour nei teatri italiani con lo spettacolo In fuga dal Senato, tratto dall'omonimo libro (edito da Chiarelettere) in cui Franca Rame ha raccontato i 19 mesi vissuti, tra il 2006 e il 2008, a Palazzo Madama.

DOMANDA. Rame ha definito il Senato «un frigorifero dei sentimenti». La politica ormai è incapace anche di provare emozioni?

RISPOSTA. Franca ha fatto un lavoro spaventoso da senatrice per cercare di far venire alla luce questioni serie che venivano sotterrati e dilazionati.

D. Eppure le cose non sono cambiate.

R. Ogni volta che tentava di coinvolgere i suoi colleghi perché si approvassero leggi per risolvere problemi importanti come le morti sul lavoro o quelle dei nostri soldati causate dall'uranio impoverito, si ritrovava con poche decine di persone al suo fianco.

D. Disinteresse?

R. Al Senato pensavano a nasconderle le cose, più che a risolverle.

D. Dei militari morti per l'uranio impoverito se ne parla pochissimo ancora oggi.

R. Il potere ha sempre negato che ci fosse un problema, eppure sentenze della magistratura hanno stabilito che ci dovesse essere un risarcimento per le famiglie dei soldati deceduti. Anche una volta fuori dal Senato Franca ha continuato a girare per tribunali, ospedali, università, per parlare di questo come di altri problemi.

D. Il parlamento è ormai privo di capacità di azione o è solo questione di classe dirigente?

R. Fino a ora ho visto solo rinvii, piccole liti, piccoli diversivi. Un governo che è formato da due parti da sempre antagoniste, che non possono avere lo stesso modo di concepire le leggi, non può fare nulla.

D. Nemmeno la legge elettorale?

R. Finora non l'hanno fatta e non hanno nemmeno messo mano al conflitto di interessi, alle leggi vergogna imposte negli scorsi anni da Silvio Berlusconi. Questo cianciare a vuoto è quello che Franca aveva denunciato già allora.

D. Enrico Letta non è diverso da Monti?

R. Stanno proseguendo con la stessa politica: far pagare i poveri. E intanto la povertà dilaga. Dobbiamo spingere perché si esca da questa impasse.

D. Con le votazioni online aperte e chiuse nel giro di un pomeriggio come hanno fatto quelli del Movimento 5 stelle per il reato di clandestinità?

R. Aver fatto votare gli iscritti al movimento su un tema importante come l'accoglienza degli immigrati nel nostro Paese è una cosa molto seria.

D. Che ha sconfessato la linea di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.

R. Avevo già polemizzato con loro sui temi dell'immigrazione. Nel libro Il Grillo canta sempre al tramonto ho criticato tutti e due difendendo il valore e anche il grandissimo utile che può viene all’Italia dall'immigrazione. E sono contento che l'80% circa degli iscritti al movimento abbia votato contro il reato di clandestinità.

D. Il M5s non farebbe bene a dialogare con Renzi sulla legge elettorale?

R. Quello che Renzi propone è una trappola. Lui è un democristiano. La prima cosa che dovrebbe fare è dire: mi metto a livello dei 5 stelle, restituisco i soldi del finanziamento pubblico perché è stata una appropriazione indebita che un referendum popolare aveva abolito. Perché non lo fa?

D. Perché?

R. Sappiamo già che è un gioco truffaldino, non cadiamo più in questa trappola.

 

Mercoledì, 15 Gennaio 2014

Fonte:  www.lettera43.it


Dario Fo recita a Roma IN FUGA DAL SENATO di Franca Rame

Lunedì 20 gennaio Dario Fo sarà sul palcoscenico del Teatro Sistina, unica tappa romana, per raccontare l’esperienza oggi più che mai attuale della sua compagna di vita; una testimonianza dai risvolti comici ricca di nomi, storie e circostanze e portata in scena dal premio Nobel con tre giovani attori: Maria Chiara Di Marco, Roberta De StefanoEleonora Barbacini. Fortemente voluto da Massimo Romeo Piparo, neo direttore artistico dello storico Teatro romano, lo spettacolo sarà in scena con i biglietti di ingresso a prezzo popolare (10,00 Euro - esclusi i diritti di prevendita - per ogni ordine di posto).

Nel foyer del Teatro verrà distribuito ai presenti un coupon per l’acquisto al prezzo ridotto di Euro 9,90 del volume “In Fuga dal Senato” edito da Chiarelettere.

L’ingresso alla presentazione prevede un biglietto di 10 €.

Ai presenti verrà distribuito un coupon per l’acquisto del volume a prezzo ridotto nel foyer del teatro.

Assistente alla regia Fabrizio De Giovanni

Testo a cura di Francesco Emanuele Benatti

Con la collaborazione di Jessica Borroni, Chiara Porro, Michela Casiere e Luca Vittorio Toffolon.

 

 

Info e prenotazioni: 06 4200711 | [email protected]

www.ticketone.it  @ilsistina.it>www.boxtickets.it @ilsistina.it>

Teatro Sistina Via Sistina 129, 00187 Roma  @ilsistina.it>

Botteghino @ilsistina.it>

Da lunedì a sabato 10.00-19.00  @ilsistina.it>

Domenica 11.00-19.00 orario  @ilsistina.it>

Ufficio Stampa Chiarelettere @ilsistina.it>

Giulia Civiletti cell. 3485238601 @ilsistina.it>

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ROMA RICORDA FRANCA RAME: incontro con Dario Fo al Teatro Villa Torlonia

 

Domenica 19 gennaio dalle 10.00 alle 17.30

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti dipsonibili

Manifestazione, promossa dal settore Discipline dello Spettacolo dei tre Atenei romani.

La finalità dell’incontro è quella di ricordare e far conoscere la vita e l’opera di Franca Rame: dall’attività teatrale all’impegno sociale, esplorando uno spaccato della vita italiana, dagli anni sessanta ad oggi.

Saranno presentati filmati, documenti, testimonianze, con il coinvolgimento degli artisti che da anni seguono i corsi teatrali organizzati da Franca Rame e Dario Fo.

Programma della manifestazione:

Mattina

Ore 9.30

Iscrizione studenti

Ore 10.00

Apertura dei lavori e saluti

Ore 10.30-12.00

Fra le carte e i filmati di archivio

Ore 12.00-13.00

Franca Rame si racconta in un’intervista con Eugenio Barba

A colloquio con Carla Tatò: dentro il teatro negli anni Settanta

Ore 13.00-14.00

Libera partecipazione alla proiezione di Sesso? Grazie, tanto per gradire! di Franca Rame

Pomeriggio

Ore 14.00-15.00

Tavola rotonda: L’eco internazionale dell’opera Fo-Rame

Ore 15.00-17.30

Saluti

Testimonianze di una vita fra arte e politica

Dario Fo presenta In fuga dal Senato di Franca Rame

 

Per  maggiori informazioni 060608

 www.casadeiteatri.roma.it

 


Dottorato di Ricerca alla memoria in Musica e spettacolo a Franca Rame

 

Martedì 21 gennaio alle ore 11.00,

presso l’Aula Magna del palazzo del Rettorato,

ci sarà il conferimento del Dottorato di Ricerca alla memoria in Musica e spettacolo a Franca Rame.

 

Il programma prevede:

- Prolusione del Magnifico Rettore Luigi Frati

- Allocuzione del Direttore del Dipartimento di Storia dell’arte e Spettacolo Marina Righetti

- Elogio di Franca Rame a cura del Vicecoordinatore del Dottorato di Musica e spettacolo Silvia Carandini

- Ringraziamenti Dario Fo

Al termine della cerimonia seguirà l’Inaugurazione della Sapienza Digital Library e la presentazione dell’Archivio Fo-Rame con interventi di:

- Tiziana Catarci, Prorettore alle Infrastrutture e le tecnologie

- Maria Guercio, Centro DigiLab

- Giovanni Solimine, Presidente del Sistema Bibliotecario della Sapienza

 

Per iscriversi alla cerimonia occorre registrarsi compilando entro venerdì 17 gennaio il form d'iscrizione (clicca qui)


Addio Arnoldo, gemello diverso, il tuo teatro maestro di vita!

 

immagine arnoldo foà scomparso dario fo ricorda amicizia

 

Arnoldo e io siamo stati grandi amici, Per anni quando ci vedevamo ci prendevamo in giro reciprocamente perchè non so quanta gente ci confondeva. Proprio così: prendeva lui per me e me per Arnoldo, per via del cognome e , forse, per una certa somiglianza.

Io venivo regolarmente interpellato: «Caro Foà, come sta? Che piacere che ci dà quella sua voce meravigliosa». E ad Arnoldo vedendolo serio dicevano: «Fo, certo che uno non si immagina che un attore tanto comico, ironico, sarcastico in palcoscenico sia così serio poi nella vita». Noi ci ridevamo su. Confonderci l'un l'altro per noi era come una burla fatta agli altri. Ecco, oggi ho perso questo gioco che per anni ci ha tanto divertito. E unito.

Ma a parte le risate, Arnoldo Foà è stato un personaggio straordinario. Un attore di grandi capacità e un uomo intelligente, ironico, sempre pronto alla risata. Non so perché non abbiamo mai lavorato assieme. Eppure in passato ci eravamo detti tante volte: «Facciamo qualcosa, Ruzante per esempio», che a lui piaceva molto, gli sarebbe piaciuto recitarlo. Così come mi parlava di autori del Seicento italiano , perché da vero uomo di cultura Arnoldo leggeva molto, conosceva un sacco di cose.

Quello di cui non parlava volentieri erano le persecuzioni razziali che aveva subito con la sua famiglia, in quanto ebreo. Evitava di parlarne. Tendeva sempre a raccontare aneddoti divertenti. Io ci avevo provato tante volte a farmi dire qualcosa, a ripercorrere qualche episodio di quel tragico periodo della sua vita, ma Arnoldo mi interrompeva: «Lasciamo correre, parliamo di oggi che sono vivo grazie a Dio, qualunque Dio sia».

Di Arnoldo ho sempre invidiato la vitalità. Lui ha continuato a recitare fino a due anni fa senza problemi. E tante volte ho pensato alla sua forza, perché non è vero che noi attori siamo presi dalla smania dell'esibizione a tutti i costi e a ogni età. Anche noi, specie se vecchi, ce ne staremmo volentieri in pantofole a casa. Stasera, per esempio, io devo recitare a Padova in un teatro di duemila posti, penserò a Arnoldo che, più vecchio di me di dieci anni, ha recitato fino a non molto tempo fa, oltre i 90 anni. Stanco o no che fosse, sentiva che il teatro era un modo per parlare ancora alle persone.

Perché c'è un'ultima cosa che voglio dire di lui. Quando un uomo come lui che ha vissuto fino a 97 anni, non c'è più, il dolore non è legato alla morte, ma al fatto che con lui se ne va una persona che con tutta la sua storia ha mostrato cosa sia l'attaccamento alla vita: la sua ironia, la sua allegria, la sua sete di cultura, il suo amare le donne anche quando per tutto il resto del mondo devi solo stare all'ospizio... Ecco è questa vitalità che da oggi non c'è più, a mettermi malinconia. Perdere un uomo così pieno di vita è il dolore maggiore.

Articolo di Bandettini e Di Giammarco - Pubblicato su la Repubblica del 12 Gennaio 2014 (Riproduzione riservata)