Dario Fo: Il successo di Grillo l'avevamo previsto, e non è finito
"Un successo che avevamo previsto. Il M5S avrebbe finito la corsa con uno scatto notevole". Lo afferma al sito di Radio 24il premio Nobel Dario Fo.
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politica italiana
"Un successo che avevamo previsto. Il M5S avrebbe finito la corsa con uno scatto notevole". Lo afferma al sito di Radio 24il premio Nobel Dario Fo.
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Sul palco del comizio di Beppe Grillo in Piazza Duomo a Milano è salito anche Dario Fo. "Mi sembra di essere tornato indietro di molti anni - ha affermato il premio Nobel - alla fine della Seconda Guerra Mondiale. C'era una piazza come questa e tanta gente felice come voi. Pensavamo di rovesciare tutto e non ci siamo riusciti. Fatelo voi"
(video di Marco Billeci e Francesco Gilioli)
fonte: larepubblica.it
Fra le domande poste al premio Nobel: il commiato di Benedetto XVI, il rapporto con Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, la comunicazione di Silvio Berlusconi...
Dario Fo, nobel per la letteratura nel 1997, interviene a Passaparola, l'appuntamento che il Movimento 5 Stelle dedica a personaggi che possono aiutarci a capire i mala tempora che corrono. Ebbene, con Fo non si poteva che parlare di cultura, università, arte, ricerca. Tutto ciò che in Italia declina mentre i politici ingrassano...
fonte: youmedia.fanpage.it
“Io Presidente della Repubblica? Sono perplesso, perché magari c'è davvero qualcuno che crede lo possa fare”: così Dario Fo, premio Nobel per la letteratura, ha commentato a 'Un Giorno da Pecora', su Radio2, la sua investitura a candidato per il Quirinale da parte di Beppe Grillo...
fonte: video.repubblica.it
Se sei sempre stato libero, il bisogno di esserlo non lo capisci. Poi ti capita di entrare qui, in un posto che credevi di conoscere perché è un nome entrato nell'immaginario collettivo come se fosse solo un simbolo e non un carcere: davanti a sbarre per nulla ideali, la libertà si trasforma in un sospiro di sollievo.
San Vittore è sporco di nebbia, di tempo sgretolato sopra i muri e dolore passato dentro le celle. In un "istituto di pena" il sentimento di umanità mandano in cortocircuito le certezze. A ogni cancello che attraversi e a ogni porta che si chiude dietro: sì, si vede ogni tanto in televisione, ma passare di lì con i propri piedi non è guardare, è vivere. Di colpo "dentro" e "fuori" smettono di essere gli avverbi di un appuntamento davanti al cinema, ma sono un'inevitabile condizione dell'essere. Oggi qui è una piccola festa, anzi una doppia festa.
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''Ci voleva proprio, ma e' una vergogna per l'Italia''. Lo ha detto Dario Fo poco prima dell' incontro con i detenuti del carcere di San Vittore a Milano e commentando la decisione della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo che ha condannato l'Italia per trattamento inumano e degradante di 7 carcerati detenuti nei penitenziari di Busto Arsizio e Piacenza.
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“E’ successo di tutto in questo 2012, tutto il peggio”. Una fotografia amara quella del Nobel per la letteratura Dario Fo’ che si sofferma con l’Adnkronos anche sui desiderata per l’anno che verra’: “Non c’e’ un governo in particolare per cui brindero’, ma mi auguro che possa finalmente esserci, nel 2013, un cambio generazionale nella politica. Qualche poltrona ‘vuota’ in piu’, perche’ anche i politici capiscano cosa voglia dire perdere il lavoro. E qualche vecchia faccia in meno, magari, soprattutto in Sicilia, dove, sottolinea, “si potra’ parlare di passaggio epocale solo quando si creera’ una situazione davvero nuova. Basta furbacchioni che ci hanno solo procurato una cattiva reputazione all’estero”.
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